13/12/2022 - 15/12/2022 Teatro

Quarticciolo. Cartografia Umana
Rassegna multidisciplinare nei luoghi del Municipio V
Il progetto è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione generale Spettacolo ed è vincitore dell’Avviso Pubblico Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro -Anno 2022 promosso da Roma Capitale – Dipartimento Attività Culturali.

13 – 14 – 15 dicembre ore 21.00 | spettacolo con cena
E RIAPPARVERO GLI ANIMALI
sul testo omonimo di Catherine Zambon
con testi di Paola Berselli e Stefano Pasquini
traduzione e regia Paola Berselli, Stefano Pasquini
con Paola Berselli e Stefano Pasquini
organizzazione Irene Bartolini
ufficio stampa e comunicazione Raffaella Ilari
produzione Teatro delle Ariette 2020

E RIAPPARVERO GLI ANIMALI è proiettato in un futuro distopico che assomiglia drammaticamente al nostro presente. La protagonista è una donna di settant’anni, che dopo aver attraversato l’Epoca dei Grandi Contagi e il lungo periodo di Riorganizzazione Faunistica e Sanitaria, durante il quale erano stati eliminati tutti gli animali ritenuti colpevoli di essere portatori di malattie, si trova a confrontarsi con la realtà di un mondo nuovo, moderno e crudele, indurito, buio e senza pietà. Un mondo che il primo maggio di non si sa bene quale anno futuro si ritrova sull’orlo di una catastrofe inaudita.

Quello che ci ha colpiti di questo testo, oltre la fantascienza distopica, è soprattutto l’umanità della protagonista, la sua compassione verso tutte le manifestazioni della vita. Nelle pieghe di questo testo, proiettato nel futuro, l’autrice fa scivolare tutto il nostro presente, indecifrabile, misterioso, enigmatico. E ci sono tutte le domande che in questi mesi, oramai due anni, ci hanno accompagnato senza trovare risposte, quando non si poteva fare teatro, andare al cinema, vedere gli amici, uscire di casa, entrare in un bar… quelle domande che oggi vogliamo condividere con voi. 

La versione francese dello spettacolo, che ha debuttato l’8 luglio 2022 al Festival de L’Arpenteur – Les Adrets, è coprodotta da Le Volcan, Scène Nationale di Le Havre et Culture Commune, Scène Nationale del Bassin minier du Pas-de-Calais.

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Menu
– Tortelli nella piastra
– Tagliatelle con pesto di noci, mandorle e rosmarino
– vino e acqua

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Estratti Stampa

Quando gli adulti smettono di pensare, gli animali sono la coscienza dei giovani
Una favola metaforica che ci mette con le spalle al muro chiedendoci: “Tu da che parte stai?” e che cosa fai per affermare la tua idea. Un finale terribile e ancora più nero (da Fratelli Grimm) nel quale si evince che gli animali non sono fuori di noi ma sono una componente essenziale della Terra, insieme al mondo vegetale, e che gli uomini sono solo una parte del tutto e nemmeno la più importante.“E riapparvero gli animali” apre la discussione sul nostro futuro, sulla paura che ci divide, sulla militanza, sugli animali che sono la gioia vitale senza tutte le sovrastrutture che ci affaticano quotidianamente.
Recensito, Tommaso Chimenti, 13 luglio 2020

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L’immaginazione al potere
Temi – scrivevamo – importanti, quelli affrontati da Zambon, ben conscia della deriva totalitaria che stiamo imboccando (con accenni di fantapolitica – sempre meno fantasy – da V per Vendetta); del sacrificio di una generazione di giovani a favore dei vecchi (impostazione che non potrà che portare alla distruzione della specie, in questo caso umana); del terrore per la diversità (anche biologica); dell’inaridimento egoista che conduce a un progressivo disimpegno (risuonano a sottotesto i versi di Martin Niemöller: “Quando i nazisti presero i comunisti, / io non dissi nulla / perché non ero comunista…“). Zambon, come le Ariette, dimostra quel senso di preveggenza che anima mistici e teatranti. Forse, in autunno, anche il pubblico, che è sempre un po’ indietro rispetto agli artisti, smetterà di crogiolarsi al sole e si renderà conto dell’attualità dei versi di Martin Niemöller. 
The black coffee, Simona Maria Frigerio, 17 luglio 2020

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Un viaggio tra il surreale e il distopico con punte di poesia e la voglia giovanile di contrastare la deriva arrivando sino al punto di sottrarsi – in modo drammatico – al gioco. Uno spettacolo, quello al quale assistiamo, sulla presa di coscienza individuale che, nella gioventù dell’altro da sé, trova la forza per partecipare ed essere coinvolti in una nuova progettualità. Una diversa comunanza con gli oppressi, in questo bel racconto, così diversi da noi eppure a portata di sguardo; e la difficoltà di comunicare, di capire e di farsi capire. Bello spettacolo, che suscita anche una certa rabbia per non aver reagito, anche noi, in modo più concreto; e un invito a una riflessione attenta per un ritorno alla “normalità” che comporti una maggiore partecipazione e le istanze forti di un cambiamento duraturo.
Persinsala, Luciano Uggè, 18 luglio 2020


Ingresso gratuito previa prenotazione, posti limitati.
biglietteria@teatrobibliotecaquarticciolo.it