10/11/2022 Teatro

6/10 novembre  | RESIDENZA con Restituzione privata in forma di studio

PENELOPE

regia e drammaturgia Martina Badiluzzi
con Federica Carruba Toscano
progetto sonoro Samuele Cestola
disegno luci e scene Fabrizio Cicero
costumi Rossana Gea Cavallo
consulenza artistica Giorgia Buttarazzi
aiuto regia Arianna Pozzoli
curatore del progetto Corrado Russo
produttore generale Pietro Monteverdi
una produzione Oscenica
in coproduzione con Romaeuropa Festival, Primavera dei Teatri, Scena Verticale, Pergine Festival
con il supporto di La Corte Ospitale, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Carrozzerie n.o.t.

 

L’attesa in questo momento è uno stato d’animo che ci riguarda intimamente, eppure dietro la scelta di
Penelope come protagonista della prossima ricerca, come personaggio, come donna che possa aprire
spazio ad un ragionamento non c’era alcun desiderio di essere contemporanee. La contingenza, i tempi, ci
portano a Penelope; la realtà, invade il campo e lo spazio della nostra ricerca con una violenza inaspettata.
Lo scorrere del Tempo è una dimensione che segna il corpo e la psiche di ogni persona e la sua percezione
assume valori che variano nelle diverse età e nelle differenti culture. È un fenomeno legato intimamente a
quello dell’attesa, che incide invece sui sentimenti e i comportamenti. Attendere un uomo che torni dalla
guerra, attendere una catastrofe naturale che nella nostra coscienza collettiva risulta sempre più vicina.
Siamo testimoni di eventi storici che per la loro brutalità ci risultano incomprensibili, abbiamo fondato il
nostro pensiero di futuro sul concetto di memoria e osserviamo, ora, accadere tutto ciò che pensavamo
scongiurato.

Penelope sarà un canto, il discorso di una donna rimasta sola che si annoia e ripercorre, raccontando, le
tappe che hanno portato alla fine della sua storia d’amore.
Non potendo rivolgersi a nessuno, parla con dio e con il pubblico emergendo da un’estate senza fine, come
un miraggio, un’apparizione o un’immaginazione. La forma del discorso che le è più affine è l’interrogazione;
ogni cosa, vista dalla sua solitudine, dalla noia che ne consegue, comincia con un’incomprensione, con un
non capire profondo. Il talento di Penelope è l’immaginazione, l’uomo che l’ha abbandonata l’ha
inconsapevolmente legata ad una stanza, ciò che le permette di sopravvivere è la sua fantasia.

Persa in un deserto affettivo, una donna riflette sulla sua storia d’amore, osserva se stessa in relazione ad
uomo e ne deduce d’essere stata una Penelope; uno dei personaggi femminili letterari più stereotipati, un
aggettivazione ma Penelope non è solo questo.
Penelope è una donna contemporanea, profondamente in contatto con i suoi sentimenti e coi suoi desideri;
un punto fermo nella galassia degli eventi dell’Odissea, è una donna che con la sua arte impedisce una
guerra, sospende il tempo del conflitto sacrificando il suo corpo, legandosi al palazzo è la prima paladina
della non-violenza, difende prima di tutto la pace.
Attorno a questa donna è il vuoto, l’assenza degli affetti e di un interlocutore, Ulisse non c’è, è andato alla
guerra con gli uomini e non è tornato. Penelope si inscrive in questo vuoto, in questo noioso ripetersi della
Storia e delle dinamiche relazionali.

Martina Badiluzzi, regista, autrice e interprete. Negli ultimi anni si è dedicata allo studio dei linguaggi
performativi, alla ricerca di un dialogo possibile tra la scrittura, l’interprete e la scena.Studia incontrando Anatolij Vasil’ev, il duo artistico Deflorian/Tagliarini, Lucia Calamaro, la regista brasiliana Christiane Jatahy, Joris Lacoste, Jeanne Revel, gli Agrupación Señor Serrano e Romeo Castellucci. Nel 2015 è interprete e co-autrice di Fäk Fek Fik – le tre giovani di Werner Schwab, spettacolo presentato al Romaeuropa Festival 2017 con la guida di Dante Antonelli e del Collettivo Schlab, con il quale vince il premio come migliore attrice protagonista e miglior drammaturgia al Fringe Festival di Roma.Nel 2019 vince il bando “Biennale College Registi Under 30” della Biennale di Venezia con lo spettacolo The making of Anastasia, di cui cura regia e drammaturgia sviluppando una narrazione a cavallo tra teatro e cinema. Nel 2020 debutta al Roma Europa Festival la performance-concerto Rumori, nata durante la quarantena, un’ibridazione tra la musica sperimentale e una raccolta di racconti originali. Come interprete, è attualmente impegnata nella tournée internazionale di Avremo ancora l’occasione di ballare insieme, della compagnia Deflorian/Tagliarini prodotto da Teatro di Roma, ERT e Teatro Metastasio in coproduzione con Odéon – Théâtre de l’Europe e Festival d’Automne à Paris. Nel marzo del 2021 ha debuttato presso la Fondazione Haydn di Bolzano, l’opera di teatro musicale “Silenzio”, di cui scrive il libretto e cura la regia e progetto vincitore della III edizione del concorso «FRINGE»

Federica Carruba Toscano, classe 1989. Frequenta l’Accademia Europea d’Arte Drammatica Link Academy di
Roma, dove si diploma nel 2012. Fin da subito collabora con Vuccirìa Teatro, fondata da Joele Anastasi ed
Enrico Sortino, debuttando con la prima pluripremiata pièce della compagnia nel 2013, “Io, mai niente con
nessuno avevo fatto”, poi continuando con altri quattro spettacoli, tra cui “Immacolata Concezione”,
vincitore dei Teatri del Sacro 2017, e “David”, che ha debuttato al Napoli Teatro Festival 2020. A teatro viene
inoltre diretta da Marcello Cotugno, Gabriele Russo, Tullio Solenghi, Nicola Pistoia, Giuseppe Miale Di Mauro,
Ninni Bruschetta, Paolo Triestino, Luciano Melchionna, Martina Badiluzzi. Nell’estate del 2019 debutta al 55° Festival del Teatro Greco di Siracusa, diretta da Tullio Solenghi nella “Lisistrata”. Nel 2020 è stata impegnata nel debutto di “The Making of Anastasia”, spettacolo vincitore del Bando Registi Under 30 Biennale College Teatro, diretto da Martina Badiluzzi, a Venezia al 48. Festival Internzionale del Teatro. Nell’estate del 2021 debutta al Campania Teatro Festival con “Senet”, diretto da PierLorenzo Pisano, e con “La Pacchiona”, per la regia di Marcello Cotugno, prodotto dal Teatro Stabile di Catania. Con il Teatro Stabile di Catania, prosegue la sua collaborazione nello spettacolo “Donne in guerra” per la regia di Laura Sicignano, che ha debuttato nell’autunno 2021.
Nel 2022 debutta in “La Finestra/Das Fenster”, spettacolo del Collettivo Soma, fondato insieme a Gianluca
Bazzoli e Sara Pantaleo. Ha preso parte al progetto di protesta in reclusione creativa “Zona Rossa”, ideato e realizzato dal Teatro Bellini, che si è concluso il 5 marzo 2021 dopo 76 giorni di reclusione e da cui è nato lo spettacolo “Settantasei. Il crollo dell’Impero Romano d’Occidente”, che ha debuttato nel 2022.


Ingresso su invito