sabato 26 ottobre 2013 ore 21,00
domenica 27 ottobre 2013 ore 18,00
Minestra di fede per cialtrone e strumenti antichi
di e con Giovanni Scifoni
Maurizio Picchò | santur, liuto, chitarra e percussioni
Stefano Carloncelli | nichelarpa, viella, ribeca
Fede purissima, ateismo purissimo, superstizione purissima sono al centro di Le ultime sette parole di Cristo, l’appassionato e brillante monologo in cui un “cialtrone”, Giovanni Scifoni, attraversa con ironia i temi e i personaggi della spiritualità, scanditi dalle sette frasi evangeliche, che per sette volte sospendono il tempo e l’aria. Il cialtrone non si ferma mai, inonda lo spettatore di storie, leggende, baggianate, fregnacce, lo incalza con parole di cui sembra essersi perso il senso: peccato, misericordia, buona morte… Le infuocate prediche del canonico Rinaldo Deggiovanni, poi arriva Beda il venerabile, poi i Padri del deserto, pazzi e morti di fame, poi Dismas il buon ladrone, poi Dostoevskij, Bergman; lo spettacolo riesce a raccontare la grande mistica con leggerezza, in un inarrestabile crescendo che cattura lo spettatore, al di là delle convinzioni personali, innescando la riflessione sulla nostra esistenza e sulla “gloria umana”. Uno spettacolo che ha saputo catturare il pubblico fino a diventare un piccolo “caso”: dopo oltre 60 repliche alla Cappella Orsini a Roma nel 2010 e migliaia di biglietti venduti, Le ultime sette parole di Cristo continua ad andare in scena anche oggi in numerose piazze e festival italiani riscuotendo sempre un grande successo.
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