domenica 24 novembre ore 17 e lunedì 25 ore 10 • teatro ragazzi
• Cascasse il Mondo
Teatro del Piccione / Fondazione Teatri di Pistoia
presentano
SOQQUADRO
di e con Danila Barone, Dario Garofalo, Paolo Piano
regia Danila Barone e Dario Garofalo
scene Simona Panella e Valentina Albino
costumi Aurora Damanti luci Tea Primiterra
elaborazione musicale Antonio Giannantonio
foto e video Lorenzo Marianeschi
dai 3 anni in su
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Un incontro inaspettato con una pozzanghera trasforma la routine di due adulti in un’avventura surreale e colorata. Attraverso movimenti e immagini, lo spettacolo celebra la gioia della scoperta infantile, incoraggiando grandi e piccini a vedere il mondo con occhi nuovi.
Soqquadro è una parola speciale, unica nella sua composizione fonemica e indica letteralmente uno sconvolgimento, un rivolgimento. Di più, un capovolgimento: ciò che era sotto va sopra e viceversa. La vita dei piccolissimi a cui lo spettacolo si rivolge è continuamente a soqquadro, alla scoperta caotica delle sconvolgenti meraviglie del mondo. E tanto spesso noi adulti siamo lì, pronti ad impedire, regolare, rallentare. Mettere ordine, mettere in squadro appunto. Alba e Aldo, i protagonisti di questo lavoro, sono due anime semplici, due persone ordinate, la cui vita viene sconvolta, capovolta, da un episodio apparentemente senza importanza: un imprevisto inciampo dentro una pozzanghera in un giorno di pioggia. L’acqua è la porta di accesso al mondo di sottosopra, il canale magico attraverso cui Alba e Aldo sprofondano in un luogo onirico, fatto di luci, colori ed emozioni un tempo frequentate. E così, con la levità del gioco, la vita apparirà di nuovo sorprendente, libera dai binari certi e rugginosi in cui si era inconsapevolmente incanalata e darà occasione a tutti noi di ricordare la gioia incontenibile delle meravigliose scoperte dell’infanzia.
Note di Regia
Il soggetto scenico su cui abbiamo lavorato ha prodotto una drammaturgia senza parole incentrata su due temi fondamentali: da una parte la fascinazione spesso incontrollabile che i bambini sentono per le pozzanghere; dall’altra la necessità che le vite adulte vengano scosse, rivitalizzate da una dimensione onirica e da uno sguardo stupito sulle cose del mondo. L’adulto che salta nella pozzanghera è la sintesi di questo percorso che avvicina adulti e bambini attraverso una sorta di portale, una via d’accesso alla dimensione del fantastico che crediamo essere fondamentale per le nostre esistenze. A qualunque età. Il progetto prende spunto da un’idea di educazione montessoriana per cui alcuni comportamenti dei bambini non sono reazioni al modo adulto di vedere le cose del mondo, dettate –sin dalla primissima infanzia- da maleducazione, rivolta o capriccio, bensì regole ben precise di un mondo altro che l’adulto ha il dovere (e l’occasione) di esplorare, abitare e conoscere per entrare in una relazione autentica e paritaria con il bambino. Da qui l’idea di immaginare il mondo bambino al di là delle forme esteriori che esso prende, ma nella sua essenza, diciamo così nei suoi numeri primi. L’acqua è l’elemento dello spettacolo: acqua che nutre, che protegge, che dà vita; che disseta, sporca e lava. L’acqua è la porta di accesso al mondo di sottosopra: attraverso la pozzanghera di un giorno di pioggia, i due adulti sprofondano letteralmente in un luogo dimenticato, fatto di luci e colori nuovi, di emozioni che si possono vivere solo con occhi nuovi. Il viaggio –che sulle prime li lascerà sgomenti- mano a mano diventerà un’avventura indimenticabile, una giostra di sensazioni e ricordi che al pubblico per cui lo spettacolo è pensato (bambini a partire dall’età prescolare) racconterà un mondo immediatamente riconoscibile ed esperibile, e agli adulti susciterà il desiderio di trovarsi di nuovo, in una notte di pioggia, davanti ad una pozzanghera. E di volerci saltare dentro.
Teatro del Piccione
Compagnia totalmente autofinanziata dalla propria circuitazione, da oltre 25 anni, il Teatro del Piccione si occupa di teatro per ragazzi e per tutti, attraverso la creazione e produzione di spettacoli – alcuni dei quali hanno lasciato il segno nella recente storia del teatro ragazzi italiano – l’organizzazione di rassegne, la promozione della pratica teatrale tramite attività educative e formative. Nella sua lunga storia la compagnia ha saputo essere fedele a una sua poetica, pur tenendo aperta la porta a contaminazioni e collaborazioni molteplici e differenti. Ha ospitato le creazioni e l’ingegno artistico rivolto all’infanzia di Manuel Ronda, Massimiliano Civica, Cristina Discacciati, Francesca Traverso, Simona Gambaro, Gabriella Picciau, Antonio Tancredi, Antonio Panella, Andrea Benfante, Fabrizio Pallara, Davide Doro e Manuela Capece, Teresa Bruno, Danila Barone, Dario Garofalo. Negli ultimi anni la compagnia ha maturato una profonda trasformazione che ha portato a ulteriori contaminazioni allargando il campo alle arti performative in ambiti di stretta contiguità con l’arte contemporanea. L’infanzia resta comunque un destinatario centrale del loro agire artistico. L’infanzia non è solo interlocutore privilegiato ma anche e soprattutto un luogo poetico. Guardare all’infanzia è guardare all’umanità che cresce, che ci fa da specchio e ci interroga, che si affida a noi. Scegliere un’arte a misura di bambino significa coltivare uno sguardo. Seguendo questo sguardo la compagnia vuole parlare ai più piccoli e, quindi, a tutti.
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