30/04/2023 Teatro

domenica 30 aprile ore 17.30 • teatro
Compagnia Teatrale Enzo Moscato, Casa Del Contemporaneo
RUBEDO
discendere, attraversare, riapparire
scritto, diretto e interpretato da Giuseppe Affinito
aiuto regia Domenico Ingenito
suono e fonica Teresa Di Monaco
allestimento e luci Enrico De Capoa, Simone Picardi
costumi Dario Biancullo
assistente scene e costumi Clara Varriale
organizzazione Claudio Affinito
produzione Casa Del Contemporaneo

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Una giovane figura si aggira in una stanza trasfigurata, un luogo di ricordi, domande e silenzi. Un monologo interiore su una condizione esistenziale e generazionale: il disperato desiderio di scoprirsi e di dare un senso al proprio stare al mondo.


La rubedo – o Opera al Rosso, per citare la Yourcenar – designa in alchimia l’ultima delle fasi di trasmutazione chimica che culminano nel compimento della pietra filosofale e nella conversione dei metalli vili in oro – spiega Giuseppe Affinito. Questo passaggio avviene per sublimazione, sotto l’effetto del fuoco o dello Spirito. Da questa suggestione trae ispirazione il testo che ho composto: la materia alchemica con cui ho lavorato è quella dell’anima; l’opera da compiersi, preziosa come l’oro, prodigiosa come l’eternità, è quella dell’individuazione, dell’ “essere sé”.
Una figura giovane si aggira in una stanza trasfigurata, uno spazio della memoria, delle domande, dei silenzi, tra i ricordi, tra i propri pezzi scomposti, tra le tracce di sé negli oggetti, nei volti, nelle persone. Prende voce la partitura di un’anima acerba in cerca di un suo calibro, della sua costruzione; una sorta di monologo interiore per riflettere su una condizione esistenziale – che è, anche, intimamente generazionale: quella di un disperato e disperante desiderio di scoprirsi e di dare un senso al proprio stare al mondo.


Giuseppe Affinito, nato a Napoli (Italia) il 09/94/1995, si diploma col massimo dei voti al corso triennale in Filosofia dell’Università Federico II di Napoli, e al corso magistrale in ‘Storia contemporanea e civiltà comparate’ nell’ambito di una doppia laurea italo-francese tra l’Università degli Studi di Bologna e l’Università di Parigi Diderot (Paris VII), con un progetto di ricerca sul teatro nella psichiatria a Parigi a cavallo tra il XIX e il XX secolo (sotto la direzione del professor Didier Nativel, Università di Parigi VII, il professor Paolo Capuzzo, Università di Bologna, e la Professoressa Marianna Scarfone, Università di Strasburgo). È ormai considerato un elemento “storico” della compagnia teatrale di Enzo Moscato: sotto la direzione del drammaturgo, attore e regista italiano, uno dei più importanti degli ultimi quarant’anni nel panorama teatrale nazionale e internazionale, fin da giovanissimo (aveva appena 7 mesi), Giuseppe riesce ad abitare la scena rispettandone i rigidi parametri, con semplicità e naturalezza. La collaborazione con Moscato gli conferisce un approccio poetico-filosofico al teatro, che lo ha portato, negli ultimi anni, a interpretare ruoli sempre più coinvolgenti e impegnativi. Arricchisce, inoltre, la sua formazione attraverso numerosi workshop e incontri con artisti prestigiosi. Man mano che le sue esperienze sono cresciute, si è dedicato sempre più intensamente alla scrittura. Con il trascorrere delle sue esperienze, si dedica sempre più intensamente alla scrittura e alla drammaturgia, con l’intenzione di renderli elementi centrali della sua parabola artistica. Ha partecipato a tutte le produzioni della Compagnia Enzo Moscato, dal 1995 a oggi collezionando esperienze con i maggiori attori del panorama teatrale italiano e su palchi nazionali e internazionali. Ha, inoltre, partecipato alle riprese, presso il Teatro di Corte della Reggia di Caserta, di “Embargos” di E. Moscato per Rai Due-Palcoscenico (1999), e alla versione radiofonica di “Sull’ordine e il disordine dell’ex macello pubblico” di E. Moscato (2000) per “Il terzo orecchio – i teatri alla radio” di M. Martone. È stato coprotagonista nel cortometraggio “Tempus Fugit” di Angelo Serio con Isa Danieli (2004); ha partecipato al film “Mater natura” di Massimo Andrei (2006); è stato unico protagonista della rassegna regionale “Raccontami” nella Cappella Palatina della Reggia di Caserta (2009); ha partecipato al film “Il giovane favoloso” di Mario Martone (2014). Nel 2018 è tra gli interpreti principali del film documentario “Pazzati – Sergio Piro e la rivoluzione basagliana in Campania. L’esperienza di Materdomini”, di Chiara Tarfano. Ha preso parte a laboratori di perfezionamento presso Officina Teatro, Caserta, con Michele Pagano, e presso la Scuola Elementare del Teatro, Napoli, con Davide Iodice. Nel suo anno di vita e studio a Parigi, ha preso parte a diverse formazioni, tra cui uno stage intensivo di teatro-danza con la compagnia brasiliana A fleur de peau, un laboratorio teatrale di integrazione con persone migranti presso il sito di accoglienza Grands Voisins sotto la direzione di Sophie Magnaud, che lo ha portato a presentare due spettacoli in francese nella capitale, “A vif” di Isabelle Wright e “La réunification des deux Corées” di Joel Pommerat. Ha svolto un anno di servizio civile presso dei centri di accoglienza a Bologna, collaborando con associazioni e cooperative come “Arca di Noè”, proseguendo lo stesso percorso di volontariato in Francia presso il servizio di accoglienza giornaliera de Grands Voisins gestito dalla cooperativa Aurore.

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