14/11/2016 - 23/11/2016

14 / 23, novembre  ore 16 – 20

 

QLAB – Al Quarticciolo nella casa di un altro. Percorso individuale dentro la vita di uno sconosciuto

a cura di Veronica Cruciani, MK e Muta Imago

un progetto di Teatro di Roma in collaborazione con Teatro Biblioteca Quarticciolo con il sostegno di Roma Capitale nell’ambito delle manifestazioni realizzate in occasione del Giubileo della Misericordia

Per sette giorni, dal 14 al 20 novembre 2016, dalle ore 16.00 alle ore 20.00, il quartiere Quarticciolo ospita “QLab – Al Quarticciolo nella casa di un altro. Percorso individuale dentro la vita di uno sconosciuto” a cura di Veronica Cruciani, MK e Muta Imago, progetto di Teatro di Roma in collaborazione con Teatro Biblioteca Quarticciolo con il sostegno di Roma Capitale nell’ambito delle manifestazioni realizzate in occasione del Giubileo della Misericordia.

Un determinato numero di case del Quarticciolo saranno aperte allo sguardo dei visitatori. Dopo aver prenotato la propria visita, all’ora e giorno che si desidera, il visitatore arriverà al Teatro Quarticciolo. Dovrà portare con sé un dono, di qualsiasi forma e natura, che rappresenterà la moneta di scambio per poter entrare dentro una delle case. Arrivato al teatro il visitatore dovrà lasciare i propri effetti personali e recarsi all’indirizzo che gli verrà consegnato. Una volta lì, troverà un accompagnatore che lo porterà fino alla soglia della porta della casa di uno sconosciuto. La visita ha la durata di 20 minuti.

QLab è un progetto condiviso nel profondo. Fin dall’inizio tutti gli aspetti del progetto, da quello didattico a quello realizzativo, dalla progettazione all’ideazione, sono stati condivisi da tutti gli artisti. Ognuno di loro ha messo da parte la propria specificità (Michele di Stefano è coreografo, Veronica Cruciani e Claudia Sorace registe, Riccardo Fazi drammaturgo e sound designer) per poter attivare uno scambio inedito e completamente orizzontale in relazione alla materia trattata. La sua ricchezza e particolarità è anche da questo. È raro che incontri del genere accadano tra artisti, oggi, in particolare se provenienti dallo stesso ambito, in questo caso le arti performative.

Il progetto QLab è un progetto che ruota intorno al concetto di sguardo. Il suo obiettivo è quello di attivare uno scambio e una riflessione attraverso l’osservazione. Lo sguardo del visitatore sulle case diventa specchio per lo sguardo degli abitanti, e viceversa. È un processo d’indagine personale, profonda, che abbiamo deciso di attivare nella più semplice delle maniere e che passa per ciò che consideriamo di più intimo nelle nostre vite: le nostre case.

In che ruolo mi posiziono nel momento in cui vengo accolto nello spazio privato di uno sconosciuto? Cosa leggo di me nello sguardo dell’altro sul mio universo? Quali problematiche, quali questioni etiche e poetiche si attivano in un incontro come questo: nudo, proposto senza orpelli e senza spettacolarizzazione?

Un teatro come il Quarticciolo non può esistere a prescindere dalla comunità che lo ospita. Il quartiere omonimo è un quartiere dalla forte identità comunitaria, strutturata intorno a luoghi specifici (la biblioteca, la palestra popolare, le case occupate, i cortili dei palazzi, il centro anziani). All’interno di questa rete, il teatro deve trovare il proprio spazio e la propria giustificazione. E per farlo deve aprirsi all’esterno non tanto con l’obiettivo poi di portare pubblico all’interno, ma con il desiderio di condividere con il più alto numero di persone possibili un certo tipo di sguardo sul mondo, un’indagine sulla realtà e sulla sua rappresentazione che travalica i confini dei singoli spettacoli ospitati dal teatro.

Nel 2014, Veronica Cruciani, Michele di Stefano e Muta Imago si sono incontrati artisticamente per la prima volta per realizzare la prima edizione di QLab, un progetto che originariamente nasce all’interno del più ampio progetto LA TERRA SONORA prodotto dall’Università di Roma Sapienza e dedicato al lavoro teatrale di Peter Handke.

Il testo di riferimento del progetto era L’ora in cui non sapevamo niente l’uno dell’altro: un testo composto di sole didascalie che mette in scena gli attraversamenti e le azioni che avvengono in una piazza. Invece di mettere in scena il testo, gli artisti hanno deciso di attivare la dinamica di osservazione e analisi che ne costituisce la base riportandola negli spazi di un cortile del quartiere del Quarticciolo. Per cinque mesi, insieme a un gruppo di studenti dell’Università, gli artisti hanno osservato i fatti che si svolgevano all’interno di un cortile di un lotto del quartiere; li hanno osservati e annotati, arrivando a comporre una drammaturgia di eventi che raccontava del passaggio del tempo e del modo in cui le persone abitavano uno spazio pubblico.

Movimenti, azioni, attraversamenti, che portavano tutti a un luogo specifico: le case degli abitanti che affacciavano nel cortile.

Il progetto ebbe un esito spettacolare unico, che aveva la forma di uno scambio: per una sera, gli abitanti delle case del lotto avrebbero lasciato i loro appartamenti vuoti, aperti allo sguardo degli spettatori che sarebbero passati di lì. Gli abitanti sarebbero scesi in cortile e i visitatori, uno alla volta, avrebbero potuto visitare le loro case, da soli, per quindici minuti.

L’incredibile successo dell’evento e le possibilità d’indagine che esso apriva, hanno spinto gli artisti ad approfondire il lavoro e a presentarlo quest’anno in una nuova versione, dove tutto, ancora di più, ruoterà intorno a questo profondo, semplice gesto d’incontro nella sottrazione. Uno sconosciuto, solo, nella casa di un altro sconosciuto. L’ora in cui non sapevamo niente l’uno dell’altro.

Performance per un solo spettatore. Prenotazione obbligatoria. Ingresso gratuito.