12/04/2013 - 14/04/2013

venerdì 12 e sabato 13 aprile ore 21.00
domenica 14 aprile ore 17.00

scritto e interpretato da Ruggero Cappuccio
impianto scenico Mimmo Paladino
immagini Lia Pasqualino
musiche originali Marco Betta
disegno luci Giovanna Venzi
assistente alla regia Nadia Baldi
Produzione Teatro Segreto s.r.l.

Le parole pronunciate da Paolo Borsellino che gli Italiani non hanno mai ascoltato. Il 31 luglio del 1988 il giudice palermitano denunciava con forza davanti al CSM l’inadeguatezza dei mezzi di contrasto attivati dallo Stato contro la Mafia. Borsellino parla per oltre 4 ore con straordinaria e diretta lucidità. Quella audizione arriva per la prima volta in scena raccontata da Ruggero Cappuccio.

Minacciato dall’ombra di imminenti provvedimenti disciplinari, il magistrato parlò per quattro ore di fila: dalle dieci alle quattordici. Nel pomeriggio fu invece ascoltato Falcone. Brani di questa audizione tesissima, mai resa pubblica integralmente, entrano ora nel racconto scenico Paolo Borsellino Essendo Stato.
Davanti al CSM i due magistrati affrontarono con chiarezza i delicatissimi temi inerenti l’assegnazione delle indagini, l’inserimento nel pool di nuovi giudici senza l’adozione di criteri di sicurezza, l’affidamento di procedimenti sulla criminalità mafiosa a magistrati estranei al pool. Dalle loro parole appassionate emergono i complessi scenari che fanno da sfondo alle indagini sul fenomeno mafioso, ma anche lo spirito di sacrificio di chi, pur accerchiato e consapevole delle occulte relazioni tra criminalità organizzata  e Stato deviato, aveva deciso di non arretrare.
Giovanni Falcone sarebbe stato ucciso, quattro anni dopo, il 23 maggio 1992 nell’attentato di Capaci.
Paolo Borsellino 57 giorni dopo di lui, in via D’Amelio, a Palermo.