29/07/2021 - 08/08/2021 Residenza, Teatro

da giovedì 29 luglio a domenica 8 agosto | residenza
369gradi | Compagnia dell’Accademia
WOYZECK!
da Georg Büchner
drammaturgia Letizia Russo
con Marco Quaglia
regia Carmelo Alù
movimenti Chiara Taviani
luci Gianni Staropoli
scene e costumi Marta Montevecchi
musiche Francesco Lenieri

una coproduzione 369gradi e Compagnia dell’Accademia
con il sostegno di ARTEFICI.ResidenzeCreativeFvg di ArtistiAssociati, Periferie Artistiche – Centro di Residenza Multidisciplinare della Regione Lazio, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Teatro del Lido, Kilowatt Festival

“Woyzeck!” è il nuovo progetto del giovane regista Carmelo Alù. Durante la residenza l’interprete Marco Quaglia e la coreografa Chiara Taviani approfondiranno, grazie alla riscrittura drammaturgica di Letizia Russo, una nuova chiave di lettura dell’opera incompiuta di Büchner tramite lo studio del movimento e il linguaggio della danza. Danza non più scissa dalla parola, ma fonte inesauribile da cui la parola stessa fuoriesce.


Woyzeck è un uomo semplice, un barbiere per l’esercito. Non è sposato ma ha avuto un figlio da una donna, Marie, e per sostentare questa famiglia illegittima è anche cavia umana di un medico che lo sottopone ad assurde diete ed esperimenti. Marie viene però sedotta da un soldato molto più aitante di Woyzeck. Quando il seme della gelosia viene instillato nella fragile mente del soldato semplice gli eventi, dentro e fuori la testa, precipitano: Woyzeck comprerà un coltello e ucciderà Marie nei pressi di uno stagno. Poi impaurito dalle conseguenze tornerà sul luogo del delitto per nascondere l’arma nel fondo di quelle acque. Altro non sappiamo.
“Portare Woyzeck solo in scena significa togliere lo sguardo centenario attraverso cui il mondo esterno ci ha sempre raccontato quest’uomo. Uno sguardo tuttavia ragionato. Ma quell’uomo, da solo in scena, è portatore di una follia unica, perché mentre la ragione come compendio di regole ci rende tutti uguali, la nostra follia è solo nostra, non somigliamo a nessuno quando lasciamo i nostri confini razionali. La solitudine ci rivela quindi la storia di un avvelenato da esperimenti scientifici sulla nutrizione, causa del suo stato psicologicamente e fisicamente alterato. Un corpo intossicato quindi è oggi un’enorme possibilità sul piano scenico perché ci aiuta a vedere il corpo come espressione del rapporto con l’ambiente-mondo e non più un corpo rappresentazione individuale del rapporto con l’anima. Ma la solitudine in scena di Woyzeck lascia spazio a fantasmi nascosti, a paure inespresse ma presenti: essere padri, ed essere riconosciuti come tali. C’è un figlio, un bambino, in questa storia. È un bambino che porta il nome del padre e che col padre condivide un destino imbevuto di follia e mai di ragione. Seguendo questa direzione il Woyzeck “abbandonato” e folle porta con sé la poesia della danza, un corpo folle appunto; da qui la collaborazione artistica con Chiara Taviani, che negli ultimi anni ha portato la sua ricerca sulla forza del gesto drammaturgico, forte dell’esperienza decennale con Balletto Civile. L’attore sul palco, da solo, non si racconta né si spiega e proprio come un danzatore non è più a servizio di un pubblico attento solo al banale susseguirsi degli accadimenti del testo. La drammaturgia di Letizia Russo gratta il testo, lo spoglia di tutte le impalcature storiche delle varie critiche e lo riconsegna a un unico attore. La danza non più scissa dalla parola ma fondale inesauribile da cui la parola fuoriesce.”

LETIZIA RUSSO Drammaturga
È nata a Roma nel 1980. Inizia a scrivere per il teatro nel 1998. Nel 2000 va in scena il suo primo testo, Niente e nessuno (una cosa finita). Con Tomba di cani riceve il Premio Tondelli nel 2001 e Premio Ubu nel 2003. Un’antologia dei suoi testi è pubblicata da Ubulibri. Tra i suoi titoli, rappresentanti in Italia e all’estero: Binario Morto – Dead End (2002, commissione del National Theatre di Londra per il festival Shell-Connections), Primo Amore (2003), Babele (2004), Edeyen (2005), Dare al Buio (2007), Blitz (2010), Per una donna e Cooking (2013), Se ci sei batti un colpo (2015), Filottete (2017). Ha curato la riscrittura di alcuni classici, tra i quali La trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni, Madame Bovary di Gustave Flaubert, Ivan da I fratelli Karamazov di Fedor Dostoevskij, Uno zio Vanja, da Zio Vanja di Anton Cechov e Il maestro e Margherita, di Michail Bulgakov, per la regia di Andrea Baracco. In Italia ha lavorato, tra gli altri, con Antonio Latella, Cristina Pezzoli, Serena Sinigaglia, Vinicio Marchioni. I suoi testi sono tradotti in inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, greco, rumeno, slovacco. È traduttrice verso l’italiano dall’inglese e dal portoghese. Ha insegnato dal 2006 al 2008 presso la Scuola Holden di Torino. Dal 2017 conduce insieme a Linda Dalisi la master di drammaturgia alla Biennale di Venezia diretta da Antonio Latella. Nel 2019 vince il Premio Associazione Nazionale Critici di Teatro.

CARMELO ALÙ Regista
È un regista diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico. Si è formato come attore all’accademia dell’Istituto Dramma Antico di Siracusa ed è laureato in Lettere e Filosofia (Università degli studi di Catania). Nel 2015 con una sua riscrittura dell’Amleto di Shakespeare ha vinto il Primo premio nel contest European Young Theatre promosso dal Festival di Spoleto. Nel 2016 con il testo L’Omicidio da lui scritto e diretto vince il Premio SIAE. Durante la sua formazione accademica ha messo in scena due riscritture inedite di Letizia Russo: Edipo re e Filottete. E sempre con la drammaturgia della Russo nel 2018 mette in scena per il Teatro di Roma Un anno con 13 lune di RW Fassbinder. Nello stesso anno vince Davanti al pubblico, premio di produzione indetto dal Teatro Metastasio di Prato con lo spettacolo Cani morti, testo inedito in Italia di Jon Fosse. Nel 2019 è il regista italiano selezionato per il progetto europeo di scambio internazionale Beyond the sud promosso dal Mibact: ha diretto il testo del drammaturgo brasiliano Diogo Liberano (traduzione di Letizia Russo) A nave vai, debuttando al Centro Cultural San Martin di Buenos Aires.

MARCO QUAGLIA Attore
Attore italo-inglese, diplomato presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, debutta come uno dei protagonisti della serie tv francese Lycée Alpin per Antenne 2. Lavora in teatro con Marco Maltauro e con Pierpaolo Sepe. È tra i protagonisti della fiction di Rai 1, Incantesimo, per 5 stagioni. In televisione lavora tra gli altri con Citto Maselli ne Il Compagno e con John Kent Harrison in Love and War; è protagonista con Franco Bernini de Il caso Braibanti, per cui vince l’Oscar dei Giovani a Roma. In cinema, tra gli altri, lavora con Cristina Comencini ne Il più bel giorno della mia vita e con Anthony Minghella ne Il talento di mr. Ripley. Si trasferisce a New York per lavorare in due produzioni teatrali The Waves di Virginia Woolf e Bartleby lo Scrivano in cui recita a fianco dell’attore Gerry Bamman. Tornato in Italia, inizia a collaborare con le Compagnie “Knuk” e “Psicopompo Teatro” e ritorna in televisione con la serie I Borgia e Medici Masters of Florence girate in inglese. Inizia la sua collaborazione con Stefano Patti, compagno in scena e regista di Echoes, spettacolo bilingue, prodotto da 369gradi, rappresentato in italiano e in inglese sia in Italia che all’estero.

CHIARA TAVIANI Coreografa
Con una formazione in danza classica presso l’accademia Princesse Grace di Monaco, si orienta inseguito ad una formazione più contemporanea e teatrale presso la Co-line di Istres-Marsiglia, dove incontra e collabora con diversi coreografi quali Emmanuel Gat, Edmond Russo e Shlomi Tuizer, Mathilde Monnier, Georges Appaix, Salia Sania e Seydou Boro, Lisi Estaràs. Dal 2010 stringe una stretta collaborazione con Balletto Civile di Michela Lucenti e nel 2011 fonda assieme a Carlo Massari la C&C Company con la quale ottiene numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero. Dal 2016 collabora come artista indipendenti con Marion Alzieu (Total Eclipse), Henrique Furtado Vieira (Stand still you ever-moving spheres of heaven) ed Alexandra Grimal per la sua prima opera (La vapeur au¬dessus du riz) prodotta dalla Scène Nationale d’Orléans. Dal 2017 avvia inoltre un pro- getto di formazione alla danza per amatori I dance strange sostenuto da varie strutture italiane. Nel 2019 lo spettacolo Stand still you ever-moving spheres of heaven debutta in Italia a RomaEuropa Festival e nel 2020 è selected Artist Aerowaves Twenty 20.

369gradi è un organismo di produzione riconosciuto dal Ministero della Cultura che sostiene e produce arti performative nell’ambito dell’innovazione, della sperimentazione e della multidisciplinarietà. Il progetto nato sotto la direzione generale di Valeria Orani è legato alla costruzione di strategie che permettano la crescita e la valorizzazione del talento e della creatività delle formazioni artistiche prodotte e la promozione e diffusione della drammaturgia e delle arti performative italiane contemporanee in Italia e all’estero. Nel 2015 369gradi inizia un percorso di internazionalizzazione con gli Stati Uniti grazie alla collaborazione con Umanism NY e con il Martin Segal Theatre Center (Graduate Center City University of New York). Nel 2017 acquisisce i diritti in esclusiva per l’Italia del progetto White Rabbit Red Rabbit di Nassim Soleimanpour. Nel 2018 inizia la collaborazione produttiva con Antonio Marras, per Mio cuore io sto soffrendo, cosa posso fare per te?. Ad oggi 369gradi accompagna produttivamente, Bluemotion, Bartolini/Baronio, Dante Antonelli, sostiene gli spettacoli Echoes di Lorenzo de Liberato con Stefano Patti e Marco Quaglia, Piccoli Funerali di e con Maurizio Rippa, Un onesto e parziale discorso sopra i massimi sistemi di Pietro Angelini. Cura il progetto internazionale AminaAnima/Soul, collabora alla realizzazione di Powered by REf, progetto di Romaeuropa Festival a cura di Maura Teofili e in collaborazione con Carrozzerie | n.o.t. Produce il programma L’ultimo nastro di Krapp di Stefano Patti e Simone Giustinelli, cura la direzione amministrativa della Festa di Teatro Eco Logico di Stromboli e coordina il master internazionale di arts management di Ied Roma.