23/02/2020 Teatro

domenica 23 febbraio ore 18 | teatro
Pantakin Commedia
L’ULTIMO ARLECCHINO
ovvero la storia dei tre scrigni
liberamente ispirato a Il Mercante di Venezia di W. Shakespeare
di Andrea Pennacchi e M.M. Casarin
regia Michele Modesto Casarin
con Miriam Russo, Eros Emmanuil Papadakis, M.M. Casarin
assistente alla regia Matteo Campagnol
maschere Stefano Perocco di Meduna
costumi Caterina Volpato, Licia Lucchese
scene Pantakin Commedia
organizzazione Emanuele Pasqualini
produzione Pantakin Commedia
durata 80’

spettacolo realizzato grazie all’inserimento all’interno del progetto “Shakespeare in and beyond the Ghetto”, ideato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia in collaborazione con l’Istituto per il Teatro e il Melodramma Fondazione Giorgio Cini, la Queen Mary University of London, la Ludwig-Maximilians-Universität München, la University of Warwick e il Teatrul Municipal Tony Bulandra Targoviste, all’interno del programma Creative Europe promosso della Comunità Europea.

Le vite di tre personaggi, come i ‘tre scrigni’ protagonisti nel Mercante di Venezia di Shakespeare, diventano la struttura della commedia, tre scatole cinesi che contengono tre storie. Un viaggio che incrocia le radici profonde dell’arte Shakespeariana con la leggerezza della Commedia dell’Arte.

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Teatro di provincia, un vecchio e stanco Folco Bertinazzi, ultimo discendente di Carlo Antonio Bertinazzi (1710 – 1783) celebre Arlecchino del Théatre de la Comédie Italienne di Parigi, si sta preparando per lo spettacolo della sera, quando viene interrotto da due giovani attori che, insoddisfatti del ‘teatro standard’ e della sperimentazione alla moda, vogliono andare alle radici della Commedia dell’Arte, imparare da lui l’arte della commedia e l’uso della maschera… ma cosa li spinge, qual è il motore che muove la loro determinazione? Le vite dei tre personaggi come fossero i ‘tre scrigni’ protagonisti nel “Mercante di Venezia”, l’opera di Shakespeare ambientata a Venezia, diventano la struttura della commedia, tre scatole cinesi che contengono tre storie. La storia di Folco, il vecchio maestro, sembra la linea guida: l’oro, la vera arte calpestata dalle mode, dalla visibilità televisiva o politica. Ma quella è solo una porta: giungiamo alla storia d’argento della giovane Cordelia, ebrea che ha subito discriminazioni e che ci ricorda Jessica, la figlia di Shylock, ma anche lo scrigno d’argento non è che un nodo della vicenda che ci porta a quello di piombo: Ferdinando, quello che sembra il meno prezioso e il meno tormentato, in realtà è quello che affronta le discriminazioni più dolorose, a causa di problemi che si credono o si fingono, superati: quelli relativi al genere e alla sessualità, che muovono forze profonde negli esseri umani. “Il mercante di Venezia”, e la sua connessione con la Commedia dell’Arte, diventano così pretesto per esplorare queste storie, nella convinzione che il teatro può volgere in commedia anche le piccole tragedie quotidiane, grazie alla forza comica e dissacrante delle maschere. Questo nuovo progetto di Pantakin Commedia vede collaborare insieme, ancora una volta, ‘due vecchi poeti’ del teatro, Andrea Pennacchi, per la scrittura, e Michele Modesto Casarin, per la regia. Questi due compagni d’avventura del teatro comico, conducono il pubblico in un viaggio che incrocia le radici profonde dell’arte poetica Shakespeariana, con la leggerezza e, a volte, la trivialità della Commedia dell’Arte. Due mondi solo apparentemente distanti ma che in realtà, come ci faranno scoprire gli autori, sono uniti da legami indissolubili. Lo spettacolo è stato realizzato grazie all’inserimento all’interno del progetto “Shakespeare in and beyond the Ghetto”, ideato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia in collaborazione con l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini, la Queen Mary University of London, la Ludwig-Maximilians-Universität München, la University of Warwick e il Teatrul Municipal Tony Bulandra Targoviste, all’interno del programma Creative Europe promosso della Comunità Europea. A seguito del laboratorio “Shylock dopo Shylock”, realizzato a novembre 2016 presso l’Istituto per il Teatro e il Melodramma nell’Isola di San Giorgio, sono stati selezionati due attori professionisti per la produzione. Grazie alla collaborazione con l’Università Cà Foscari, lo spettacolo, dopo un periodo di residenza, è stato presentato in forma di ‘prova aperta’, nel mese di maggio 2017, presso il Teatro Universitario Ca’ Foscari a Santa Marta, Venezia.

Pantakin nasce a Venezia, nel 1995, come compagnia di teatro popolare, con lo scopo di mantenere viva la tradizione della Commedia dell’Arte e del teatro di maschera, sviluppando un linguaggio teatrale in grado di superare le barriere linguistiche e culturali. Lo sviluppo dell’attività e della ricerca sui generi teatrali popolari, ha portato Pantakin a strutturare la propria attività nell’ambito della produzione e distribuzione di spettacoli e dell’ideazione e organizzazione di eventi, in particolare nei generi della Commedia dell’Arte e del Circo Teatro. Pantakin è socio fondatore dell’Accademia Teatrale Veneta, unica scuola per la formazione professionale dell’attore in Veneto a rilasciare, alla conclusione di un percorso triennale, un attestato di qualifica professionale. Pantakin è membro dell’Associazione PPTV (Produttori Professionali Teatrali Veneti) ed è inoltre, l’unica compagnia teatrale veneziana sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Tra spettacoli e laboratori, il percorso artistico della compagnia indaga le modalità espressive legate all’enorme patrimonio italiano della Commedia dell’Arte, quale territorio di sperimentazione interdisciplinare delle arti performative. Dopo le collaborazioni con importanti registi (Carlo Boso, Eugenio Allegri, Stefano Pagin, Luca Franceschi, Giorgio Bertan, Titino Carrara, Giovanni Fusetti), la direzione artistica e le regie dei nuovi spettacoli della sezione Commedia sono state affidate all’attore e regista Michele Modesto Casarin, formatosi nella compagnia Tag Teatro di Venezia, diretta da Carlo Boso. Nel 2006 lo spettacolo “Il Corvo, favola in maschera”, liberamente tratto dal “Il Corvo” di Carlo Gozzi e diretto dallo stesso Casarin, è stato premiato come miglior spettacolo con il Leoncino d’oro dell’Agis al 38° Festival Internazionale del Teatro de La Biennale di Venezia. Nel 2007 il 39° Festival Internazionale del Teatro de La Biennale di Venezia ha ospitato lo spettacolo “L’ultima casa”, drammaturgia di Tiziano Scarpa e vincitore del premio Chi è di scena 2007. Nel 2014 Casarin vince il Premio Fersen come migliore regia per lo spettacolo “Villan People”. Dal 1995 a oggi Pantakin ha rappresentato i propri spettacoli di commedia in numerosi festival italiani e europei come il Carnevale di Venezia, il Festival di Santarcangelo di Romagna, il Segni Barocchi Festival, il Festival del teatro Medioevale e Rinascimentale di Anagni, il Festivalul de Teatru Piatra Neamt in Romania, il Festival de Teatro Clásico di Almagro e di Alcalà, il Festival OperaEstate di Bassano, Ars Cameralis (Katowice) in Polonia, Festivalul Masti europene di Bucarest in Romania, BABEL Festivalul Artelor Spectacolului Targoviste e ha rappresentato l’Italia in diversi paesi: Brasile, Corea del Sud, Grecia, Estonia, Cipro, Slovenia, Croazia, Serbia, Svizzera, Russia.

Michele Modesto Casarin
Professionista dal 1991, ha ricoperto ruoli da protagonista e coprotagonista in canovacci di Commedia dell’Arte e in spettacoli di repertorio classico (Ariosto, Goldoni, Gozzi, Molière e altri); collabora con i maggiori esponenti della Commedia dell’Arte: Eugenio Allegri, Flavio Albanese, Giorgio Bertan, Enrico Bonavera, Carlo Boso, Renzo Fabris, Luca Franceschi, Giovanni Fusetti, Stefano Perocco. Inizia con il TAG Teatro di Venezia, sotto la direzione di Carlo Boso, e partecipa alle maggiori produzioni nazionali e internazionali: “Droghe d’amore” di C. Gozzi, “La locandiera” e “Il servitore di due padroni” di C. Goldoni (tournée internazionale 1991), “La vedova scaltra” di C. Goldoni (1992), “La bottega del caffè” di C. Goldoni (1993). Nel ’95 partecipa alla formazione di Pantakin da Venezia, con la quale interpreta Pantalone nel canovaccio anonimo del ‘600 “Il trionfo di Zanni”, regia di Boso – Bertan; “Anfitrione” da Molière e Plauto, regia di Eugenio Allegri e “Terra di desideri” ispirato all’Orlando furioso di Ariosto, regia di Sandra Mangini (1996); “La moglie muta”, regia di Luca Franceschi (1997); è protagonista nello spettacolo-evento “Labirintomare”, regia di Marcello Chiarenza (1998-99) e di nuovo Pantalone in “La cameriera brillante” (2000) di C. Goldoni, regia di Stefano Pagin. Diplomato alla Scuola del Teatro Stabile del Veneto, nel 1999 prende parte all’allestimento di “La Trilogia di Zelinda e Lindoro” di C. Goldoni, regia di Giuseppe Emiliani. Per La Biennale di Venezia ’99 “Faber et Ludens” con Antonio Catalano. Nell’estate del 2000 prende parte allo spettacolo “Visioni/immagini di un cantiere di ‘circo-teatro’ come protagonista, con la regia di Marcello Chiarenza, coprodotto da La Biennale di Venezia e dalla Compagnia Arcipelago Circo Teatro; nell’estate 2001 il progetto diventa “Ombra di luna” e debutta al Festival internazionale di Circo-teatro di Brescia; in collaborazione con quest’ultimo e il Florian Proposta di Pescara nel 2002 partecipa allo spettacolo “Houdini” con la regia di Raffaele De Ritis. Nel 2003 è di nuovo in scena con la maschera di Pantalone in “Il Principe Moro – acrobazie in maschera per dramma giocoso”, che scrive e dirige per Pantakin da Venezia. Nella stagione 2004/2005 prende parte a “Coriolano” con Alessandro Gassman per la regia di Roberto Cavosi. Nell’estate del 2005 cura la regia e interpreta il controverso ruolo di Shylock nello spettacolo “Shylock – L’Arte della maschera”, mentre nel 2006 nell’”Arlecchino/Don Giovanni” torna a indossare la maschera di Arlecchino, sempre per Pantakin da Venezia. Nello stesso anno dirige anche “Il Corvo, favola in maschera”, coprodotto da, Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni, La Biennale di Venezia, Pantakin da Venezia, che partecipa al 38° Festival Internazionale di Teatro de La Biennale di Venezia, dove riceve il premio Agis Leoncino d’oro per il migliore spettacolo. Nel 2007, ancora al Festival de La Biennale, presenta lo spettacolo “L’ultima casa” scritto da Tiziano Scarpa e insignito del premio Chi è di scena, istituito dal Tg3 per il miglior adattamento di un testo goldoniano. È inoltre, dal 2000 a oggi, docente di Commedia dell’Arte presso le Scuole del Teatro Stabile delle Marche di Ancona, di Cagli e di Fabriano e regista di “Amleto – nei modi della Commedia dell’Arte” (1999) – Teatroimmagine di Mirano (Ve); “Il Corvo – favola urbana tragicomica” (2002) – Vicolo Corto; “Il Principe Moro – acrobazie in maschera per dramma giocoso” (2003) – Pantakin da Venezia; “Dramlot – ipotesi tragica per maschera comica” (2004) – “Vicolo Corto” e “Lazzaretti Lazzaroni – commedia tragicoromantica per maschere ridicole e parti gravi” (2004) – Pantakin da Venezia; “La favola del figlio cambiato – racconto per maschera, corpo e voce” (2005) – Pantakin da Venezia; “Shylock – L’Arte della maschera” (2005) – Pantakin da Venezia; “Arlecchino/Don Giovanni” (2006) – Pantakin da Venezia; “Il Corvo, favola in maschera” (2006) – Pantakin da Venezia, Teatro Stabile del Veneto, La Biennale di Venezia; “L’ultima casa” (2007) – Pantakin da Venezia, La Biennale di Venezia; “Gemenii” (2007) – Teatrul Masca di Bucarest; “I due gemelli veneziani” (2007) – Teatro Stabile delle Marche, AMAT; “Indragostiti” (2008) – Teatrul Masca di Bucarest; “Otello, tragicommedia dell’arte” (2009) – Pantakin, La Biennale di Venezia; “Regele cerb” (2009) – Teatrul Masca di Bucarest.

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