21/03/2019

giovedì 21 marzo ore 9 e ore 11 | teatro ragazzi
Teatro Due Mondi
LE NUOVE AVVENTURE DEI MUSICANTI DI BREMA
testi Gigi Bertoni
regia Alberto Grilli
con Tanja Horstmann, Angela Pezzi, Maria Regosa, Renato Valmori
scene e costumi Maria Donata Papadia, Angela Pezzi, Loretta Ingannato
direzione musicale Antonella Talamonti
foto Stefano Tedioli
video Andrea Pedna
grafica Marilena Benini
dai 6 ai 14 anni

E se gli animali – che i fratelli Grimm ci hanno fatto conoscere come I Musicanti di Brema – uscissero dalla loro favola, o la continuassero fino ai giorni nostri, se si perdessero nelle nostre città, che storia racconterebbero?


E se gli animali – che i fratelli Grimm ci hanno fatto conoscere come I Musicanti di Brema – uscissero dalla loro favola, o la continuassero fino ai giorni nostri, se si perdessero nelle nostre città, che storia racconterebbero? E se all’asino, al cane, al gatto e al gallo – no, il gallo no, come dice la canzone “il gallo è morto” e al suo posto si unisce al gruppo un’oca – capitasse d’incontrare una cicogna, che sta facendo il suo lavoro di distribuire bambini nelle famiglie del mondo, un po’ disorientata davanti a un indirizzo irrintracciabile… Di qui si parte per il racconto de Le nuove avventure dei Musicanti di Brema nel nostro tempo, sulle strade dei nostri Paesi, e infine dell’Europa. Alla ricerca di una città ospitale, che possa mettere i valori davanti alle apparenze. Ospitare un bambino perché è un bambino, indipendentemente dalla sua provenienza, dal colore della sua pelle, perché la storia del mondo è esattamente la storia degli spostamenti dell’uomo tra un luogo da cui bisogna allontanarsi, o fuggire, e un luogo migliore nel quale approdare e costruire il futuro.

La storia
I Musicanti, animali oramai vecchi (un cane inglese, un gatto italo-ispanico, un asino tedesco e un’oca francese), si guadagnano da vivere cantando buffe e divertenti canzoni e raccontando storie, girando il mondo. L’incontro con una cicogna ferita cambia i loro programmi. Un piccolo bambino, proveniente dall’Africa o dall’Asia, deve essere consegnato a Madame Europe; ma la signora non si trova, così come sembra impossibile trovare la sua casa. Parte allora il viaggio alla ricerca di via dell’Ospitalità, viaggio che è continuamente interrotto da situazioni comiche e canzoni che illustrano le diverse tappe e avventure che si susseguono. Gli attori cantanti del Teatro Due Mondi portano in scena maschere zoomorfe, costumi multicolori e strumenti musicali, usano lo spazio del teatro in maniera totale ed essenziale. Come avviene in strada è l’architettura che diventa scenografia, il pubblico è parte del racconto, elemento presente e non distante. Diverse lingue vengono parlate in una sorta di gramelot comprensibile a tutti, le rime si rincorrono e si fondono nel canto arricchite da citazioni al mondo dei clown e alle commedie musicali. Un finale a sorpresa farà sì che il pubblico, accogliendo il bambino in una nuova casa, diventi protagonista e si riconosca nell’Europa che vorremmo. È un teatro potente, inusuale ed efficace, apparentemente semplice proprio perché, come nell’esperienza del teatro di strada, non ha bisogno di luci o scenografie ed è sinteticamente complesso e raffinato.

Perché questo spettacolo
Da molti anni il Teatro Due Mondi incontra il pubblico sia sulla strada che nei teatri, sempre mettendo l’attore al centro della propria ricerca. Questo spettacolo unisce queste due direzioni di lavoro, sviluppando in maniera originale intrecci ed esperienze, tecniche e abilità diverse. Lo spazio dei teatri è usato in maniera totale, senza distinzione tra palco e platea; tutto è pensato per essere adattato a spazi diversi, anche piccoli o all’aperto, nella direzione di un teatro per tutti e con tutti.

Teatro Due Mondi
Nati nel 1979 come ‘teatro di gruppo’ e da allora impegnati in una continua ricerca artistica tesa alla costruzione di un teatro “colto” e “popolare” (sia per spazi al chiuso che all’aperto), radicato nelle tradizioni, ma capace di parlare un linguaggio universale, accessibile a tutti, seppur con diverse letture possibili, attento a cogliere le urgenze della società contemporanea. Uno degli obiettivi è la creazione di un nuovo pubblico attraverso spettacoli capaci di creare un dialogo con le fasce di pubblico con minori opportunitàˆ (residenti stranieri, pubblico lontano dai luoghi culturali e fasce socialmente deboli, giovani). In questi anni hanno portato spettacoli e progetti in tutto il mondo, dal Nord Europa al Sudamerica, dall’Asia all’Est Europa (più di 4.000 repliche nei teatri e nelle piazze di 34 paesi di 4 continenti). Il lavoro della compagnia segue diverse strade: produzione di spettacoli, laboratori per attori e non-attori, organizzazione di progetti multidisciplinari. Le produzioni sono divisibili in tre principali gruppi: spettacoli di e in strada, teatro per le giovani generazioni e spettacoli per adulti. Il teatro è luogo della ricerca artistica, e su questo si basa l’indagine sulle tecniche delle arti performative, sui principi universali che sottendono l’arte dell’attore, sui linguaggi che creano comunicazione. Ma il teatro è anche, e oggi deve rafforzare la sua specificità, il luogo privilegiato dove l’arte si fa relazione tra uomo e uomo. Questo continuo andare dentro e fuori al teatro, questo movimento verso la vita reale e il mondo è una identità che appartiene fortemente alla compagnia e che viene continuamente ricercata, a partire dai maestri del passato, per definirla e rafforzarla nel presente.

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