04/02/2024 Teatro Ragazzi

domenica 4 febbraio ore 17 | teatro ragazzi
• Cascasse il Mondo
Fontemaggiore Centro di Produzione
IL BAMBINO E LA FORMICA
di Massimiliano Burini e Giuseppe Albert Montalto
regia Massimiliano Burini
con Giulia Zeetti, Andrea Volpi
muppets e supervisione ai movimenti scenici Marco Lucci
composizioni musicali e suono Gianfranco De Franco
disegno luci Pino Bernabei, Luigi Proietti
dramaturg Giuseppe Albert Montalto

dai 5 anni
durata 50’
acquista i biglietti online:
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Nel cuore di una miniera in Congo, il giovane Ayo, intrappolato per una frana, incontra Undici, una formica17 burbera ma dal cuore gentile; con lei inizia un fantastico viaggio verso l’alto, verso la conoscenza di se stessi e verso la consapevolezza del loro posto nel mondo.


Ayo è un bambino che non ha mai visto il sole, infatti lavora nel Formicaio, una miniera del Congo. Un giorno, durante il lavoro, una frana improvvisa lo blocca sottoterra. Mentre aspetta i soccorsi fa un incontro incredibile e imprevedibile con Undici, una formica burbera ma dal cuore gentile. Superata la sua diffidenza verso i bambini, Undici decide di aiutare Ayo a uscire di lì. Inizia così un viaggio verso l’alto, verso la conoscenza di se stessi e verso la consapevolezza del loro posto nel mondo, imparando l’uno dall’altro che la vita è un sogno da rincorrere.

Note drammaturgiche
Nonostante ci sia la tendenza a non fare alcuna differenza tra fiaba e favola e a considerarle sinonimi, in realtà si tratta di termini ben distinti: la favola è un componimento corto composto da poche righe con protagonisti in genere animali dal comportamento antropomorfizzato o esseri inanimati, la trama è caratterizzata da avvenimenti semplici e veloci. La differenza principale tra fiaba e favola è la presenza o meno dell’elemento fantastico e magico, caratteristica peculiare della fiaba e completamente assente nella favola, basata invece su canoni realistici. La nostra è una favola, che ha una morale sottesa e una esplicita. La morale sottesa è che il lavoro non è una peculiarità dei bambini, che lo sfruttamento è un reato e che il sistema globale di reperimento delle risorse minerarie per l’avanzamento tecnologico e l’iperproduttività ai fini del profitto genera morte. La morale esplicita è che i bambini devono sognare, devono giocare, devono poter immaginare il mondo e quello che non c’è.


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