13/10/2018 Teatro

sabato 13 ottobre ore 21 | teatro
in collaborazione con Le vie dei Festival
Compagnia Katzenmacher
GLI UBU A OSTIA
da Alfred Jarry
ideazione e regia Alfonso Santagata
con Daria Panettieri, Sergio Licatalosi, Chiara Di Stefano, Alfonso Santagata
una produzione Katzenmacher soc. coop.
col sostegno di Ministero Beni e Attività Culturali, Regione Toscana, Comune di San Casciano V.P., Comune di Gavorrano

Un’occasione per ripercorrere il teatro di Jarry e la sua creatura UBU, caposaldo del teatro dell’assurdo.
Una favola di esseri innocenti e idioti che convivono con una grande violenza e una grande crudeltà.

Acquista on line


Gli UBU, mostruosi e ridicoli, fantocci crudeli e idioti più degli uomini, trucidano i nobili della famiglia Venceslao per appropriarsi degli ori e delle corone. L’invenzione di lazzi e volgarità, di crudeltà e divertimento, ci accompagna verso la farsa nera degli UBU.
E’ l’occasione di ripercorrere il teatro di Jarry e la sua creatura UBU, caposaldo del teatro dell’assurdo.

“Per toccare il carattere estremo della scrittura drammatica, spingo gli attori all’eccessività fisica, come si trattasse davvero per loro di essere marionette e ho costantemente in mente la favola semplicissima di Jarry: la favola di esseri innocenti e idioti che convivono con una grande violenza e una grande crudeltà.
Per arrivare all’attitudine drammatica di un corpo che si trasforma in marionetta, bisogna addentrarsi in un lavoro problematico con l’attore, mettere in moto i sentimenti e la memoria: il midollo, come dice Artaud. Ovvero, se non padroneggi il tuo ritmo interiore e non hai un tuo respiro, rispetto a questa marionetta gigante, sarà lei a bruciarti.” Alfonso Santagata

La Compagnia Katzenmacher, fondata da Alfonso Santagata, Claudio Morganti e Tullio Ortolani, nasce professionalmente nel 1979 con il debutto dello spettacolo Katzenmacher, scritto e diretto da Alfonso Santagata. Il successo di critica che l’avvenimento consegue si rivela di tale importanza per la storia della Compagnia da caratterizzarne l’identità stessa. In 36 anni di attività, Alfonso Santagata scrive e cura la regia di 37 testi teatrali. Si ricordano: Katzenmacher (1979), Büchner Mon Amour (1981), En Passant (1983), Mucciana City (1984), Hauser Hauser (1986), Andata e Ritorno (1987), L’alba sotto casa Steinberg (1988), Sonnorubato (1993), Terra Sventrata (1994), Polveri (1994), Tamburnait (1996), King Lear (1996), Petito Strenge (1996), Ubu Scornacchiato (1997), Ubu ‘u Pazz (1998), Tragedia a mmare (1999), Tragedia a Gibellina (2002), Tremendo/Meraviglioso (2007), Animenere (2008), Farsa Madri (2010), Rivolta e pietas (2012), Esterni scespiriani (2014), Interni scespiriani (2015), I malvagi (2017).

Fra i protagonisti riconosciuti del rinnovamento della scena italiana, Alfonso Santagata sa coniugare la sperimentazione di nuovi linguaggi con la riscoperta della tradizione, attraverso la rilettura dei classici, la scrittura di testi originali, la valorizzazione della drammaturgia d’attore. L’impegno e la portata del lavoro svolto dalla Compagnia sono sottolineati nel corso degli anni da alcuni importanti riconoscimenti nazionali, quali il Premio della Critica e il Premio UBU nel 1984; il Premio UBU per la ricerca scespiriana per gli spettacoli Terra Sventrata e Polveri nel 1995. Per lo spettacolo Petito Strenge (1996), ideato e diretto dal regista, ricevono il Premio UBU 1997 come migliori attori, Massimiliano Speziani e Giuseppe Battiston. Nel 2004 lo spettacolo Quali fantasmi è insignito del Premio Girulà – Teatro a Napoli, per la miglior drammaturgia. Prestigiosi sostegni produttivi e accoglienze anche internazionali accompagnano il lavoro della Compagnia: la Biennale di Venezia e Firenze Capitale Europea della Cultura (1987), il Festival di Teatro Internazionale di Sitges, in Spagna (1987), il Teatro La Mama di New York (1989), il Festival Internazionale di Annecy (1998), il Festival di Santarcangelo (quasi regolarmente dal 1979 in poi), il Teatro di Roma (Festival “Per antiche vie” e “Ostia antica”, 2000), le Università di Bologna (2002) e di Torino (2003), il Festival delle Orestiadi di Gibellina (2002).

Le vie dei Festival, diretto da Natalia Di Iorio, è stato dal 1994 al 2017 un momento d’incontro, luogo di visioni privilegiate per gli spettatori più attenti che hanno voluto confrontarsi con tematiche e linguaggi attuali. ‘Festival dei festival’ ha sempre fatto dell’attività di scouting uno dei propri punti di forza, anticipando nuove tendenze e scommettendo su artisti e compagnie emergenti, che si sono poi affermati sui più importanti palcoscenici italiani ed internazionali.

www.leviedeifestival.com
http://www.katzenmacher.it