09/05/2024 - 20/05/2024 immagina 2024, Mostra

Immagina 2024 – Festival Internazionale del teatro di figura di Roma – quarta edizione

Da giovedì 9 a domenica 12 maggio
DISEGNO SEMPRE ANCHE QUANDO PENSO

Mostra dei teatrini di carta di Michele Cascarano
a cura di Marta Cascarano

ingresso gratuito

Incontro con la curatrice domenica 12 maggio ore 17

Una mostra diffusa, visitabile negli orari di apertura dei singoli spazi, dedicata ai “teatrini di carta” realizzati da Michele Cascarano, maestro del disegno capace di tradurre memoria, sogno e progetto in potenti visioni. In mostra i suoi diorami tridimensionali e visionari che trascendono la realtà concreta per raggiungere una dimensione onirica e ideale.


Le immagini di mio padre nei miei ricordi sono sempre accompagnate ad una matita, un pennello o una sigaretta! In effetti, come lui stesso diceva di sé stesso “disegno sempre quando penso”. Mio padre viveva disegnando e disegnava vivendo luoghi, città e architetture a volte di pura fantasia.

Negli ultimi anni della sua vita la sua malattia lo aveva costretto a non poter viaggiare, attività che amava moltissimo, e questo aveva intensificato la sua attività creativa manuale passando per esperienze che fino a poco prima non aveva preso in considerazione. Una delle nuove forme di linguaggio creativo sono stati proprio i teatrini di carta alcuni dei quali potete vedere esposti in questa mostra. L’ispirazione è nata nel 2015 quando, durante la mia gravidanza, seguii un interessantissimo corso con Fernanda Pessolano, la quale ancora ringrazio, sulla costruzione di teatri storici in carta. Come sempre mi piaceva condividere con mio padre le mie scoperte creative così, nei suoi ultimi anni di vita, lo avevo coinvolto nella mia passione per il teatro di figura e da bravo architetto qual era, l’aspetto tridimensionale, prospettico, visionario del teatro lo aveva particolarmente coinvolto. E penso che spesso i suoi teatrini erano un modo per continuare a viaggiare nei paesi dove più spesso lui amava andare per affinità di cultura, per ricchezza di immagini e colori. Oppure erano una possibilità di dare una tridimensionalità alla sua passione per la musica, alle sue opere liriche preferite. Altri sono nati dalle emozioni scaturite dalla visione di un film o dalla lettura di un libro. A questo proposito le città invisibili di Italo Calvino avevano dato a mio padre l’input per creare le sue Città oniriche. Come Calvino sottolineava: “è l’umore di chi la guarda che dà alla città la sua forma” così mio padre creò le città oniriche “grandi opere ad acquerello in cui fantasie urbanistiche, vedute irreali di architetture reali, profili di città visti attraverso un sogno si uniscono come in un diario di viaggio”

Marta Cascarano