17/12/2021 Teatro

#Extraprogrammazione | #Dragmeupfestival

venerdì 17 dicembre ore 21 | teatro
DRAG ME UP – Queer Art Festival
Ondadurto Teatro presenta
C’ERA UNA VOLTA
a VR experience
un progetto di ONDADURTO TEATRO / Lorenzo Pasquali e Marco Paciotti
regia Marco Paciotti, Lorenzo Pasquali e Omar Rashid
adattamento VR Omar Rashid
cast VR Chiara Becchimanzi, Giorgia Conteduca, Daniele Ginnetti, Marco Golinucci, Valerio Marinaro, Giorgia Marras, Sara Mennella, Lorenzo Pasquali, Dario Vandelli, Giulia Vanni

operatore VR Sasan Bahadori Bahadorinejad
post produzione Sasan Bahadori Bahadorinejad e Cosimo Lombardelli
grafica VR Azzurra Giuntini
audio supervisor Luca Fortino
animazioni Cosimo Lombardelli
durata 60’

Ingresso gratuito
Massimo 60 partecipanti
Prenotazione obbligatoria: www.dragmeup.it

Una immersione VR in 3D a 360 gradi: un progetto sorprendente in cui lo spettatore si trova al centro, totalmente circondato in un’esperienza con grandi macchinari ed effetti spettacolari, per uno show VR dal grande impatto emotivo.
Lo show è molto più di una storia su principesse ed eroi. L’immaginario fiabesco, cristallizzato in versioni edulcorate, si scompagina al punto che i confini tra Bene e Male diventano assai labili.


<< C’era una volta, fu cosi e non fu così, come dicevano le vecchie favole, successe e non successe, forse allora o forse no… >> da i “Versetti Satanici” di Salman Rushdie

Una immersione VR in 3D a 360 gradi: un progetto sorprendente in cui lo spettatore si trova al centro, totalmente circondato in un’esperienza con grandi macchinari ed effetti spettacolari, per uno show VR dal grande impatto emotivo.
Lo show è molto più di una storia su principesse ed eroi. L’immaginario fiabesco, cristallizzato in versioni edulcorate, si scompagina al punto che i confini tra Bene e Male diventano assai labili. Storie, leggende e favole della grande tradizione, da Lewis Carroll ai Fratelli Grimm, da Johann Karl August Musäus a Hans Cristian Andersen, sono reinterpretate in chiave noir e con un gusto “agrodolce”.
È possibile che Cappuccetto Rosso abbia un lato oscuro? E perché una Strega o una Matrigna non può avere un lato buono, dolce o forse malinconico?
C’ERA UNA VOLTA / a VR experience è una rivista colorata e incantevole, un’opera multimediale con grandi scenografie e macchinari in movimento, giochi d’acqua e contaminazioni tecnologiche, per un’esperienza suggestiva.
Uno spettacolo che mescola le antiche tradizioni legate al mondo delle favole e le spoglia della loro essenza zuccherina per un’esperienza tecnologica altamente digitale, in cui realtà LIVE e realtà VIRTUALE si confondono e si mescolano.
C’ERA UNA VOLTA / a VR experience: entrare direttamente nel cuore di un’esperienza performativa, in un universo che apre gli occhi.

 

Macchinari presenti e trasformati all’interno della VR
Il lavoro sui macchinari e sulle scenografie segue e sviluppa la ricerca condotta dalla Compagnia in tutti i suoi spettacoli: macchine in movimento manipolate dall’azione live dei performer in scena, che con esse danzano cambiando e modificando lo spazio scenico creando piani-sequenza coinvolgenti e sorprendenti.
Schermi mobili, una Torre, un Vestito-Trono in ferro, una Vespa volante, un grande Orologio Meccanico, un Monociclo con annesso salottino da tea, una Fontana d’acqua. Lo spettatore sarà circondato dai diversi macchinari, trovandosi completamente al centro dell’azione spettacolare. Un punto di vista unico, sorprendente.

Uno dei primi spettacoli In VR
C’ERA UNA VOLTA / a VR experience, è una delle prime esperienze prodotte in Italia di Virtual Reality Theatre (teatro in realtà virtuale) che unisce i linguaggi del Teatro Fisico e del Circo Contemporaneo a quelli del Virtuale.
Lo spettatore sarà coinvolto in prima persona nella scena attraverso l’utilizzo di visori per la realtà virtuale, che gli permetteranno di vivere un’esperienza immersiva e ricca di suggestioni sensoriali.
C’ERA UNA VOLTA / a VR experience è uno spettacolo dal forte impatto emotivo adatto a persone di ogni età e provenienza, in grado di dialogare con un pubblico internazionale.
In C’ERA UNA VOLTA / a VR experience saremo trasportati in mondi diversi e incredibili, dove la realtà incontra la fantasia, assieme a personaggi che ci racconteranno le loro storie in un intreccio di suggestioni, colori e suoni.

Uno spettacolo innovativo in grado di rivolgersi a PLATEE INTERNAZIONALI, andando al di là della lingua e delle barriere sociali e di genere. Inoltre, in un momento come questo legato alle restrizioni per il contrasto al COVID-19, lo spettacolo sarà in grado di soddisfare tutti i requisiti Internazionali di ogni Stato. Un progetto Artistico innovativo: ANALOGICO e DIGITALE si fonderanno in un progetto unico. La realtà virtuale, per sua stessa definizione, simula la realtà effettiva. L’avanzamento delle tecnologie informatiche permette di navigare in ambientazioni realistiche e sorprendenti. Ma in pochi uniscono un reale performativo, immergendolo all’interno di un reale DIGITALE.

LO SHOW NEL CONCRETO
Nello spettacolo si utilizzeranno:
– visori distribuiti a tutto il pubblico (per un max di 60 spettatori a replica in posizione seduta) in cui gli schermi vicini agli occhi annullano il mondo reale dalla visuale dell’utente. Il visore conterrà sistemi per la rilevazione dei movimenti, in modo che girando la testa da un lato si ottenga la stessa azione anche nell’ambiente virtuale.
– cuffie distribuite a tutto il pubblico (per un max di 60 spettatori a replica in posizione seduta) che trasferiscono i suoni all’utente.
Il mondo virtuale strettamente inteso è un ambiente idoneo a una vita artificiale, dove sperimentare nuove forme di comunicazione e interazione con lo spettatore. Un singolo performer guiderà il pubblico in questa esperienza virtuale, dove tutto si concentra sulla relazione fra due categorie: presenza e immersione. Il primo termine, definisce il livello di realismo psicologico che il pubblico esperisce dall’interazione con il mondo virtuale, nel rapporto istantaneo con l’ambiente e nella coerenza della sua evoluzione rispetto alle aspettative ed alle previsioni. Ad esempio, se si lascia la presa di un oggetto, ci si aspetta che questo cada a terra e non fluttui nell’aria; se ciò non succedesse, si perderebbe il senso di presenza nell’ambiente virtuale. In egual modo ciò accade anche nel mondo onirico, dove finché il senso di presenza viene mantenuto, non distinguiamo i sogni dalla realtà. Con il termine “immersione” ci si riferisce, dal punto di vista percettivo, alla capacità dell’ambiente virtuale di coinvolgere direttamente i sensi del soggetto, isolandolo dagli stimoli dell’ambiente reale. Dal punto di vista psicologico, l’immersione si realizza con il coinvolgimento e l’impiego delle risorse cognitive del soggetto. Attraverso l’utilizzo della realtà virtuale, il ruolo dello spettatore, dell’attore e la natura stessa dello spettacolo subiscono una radicale trasformazione. Elemento centrale di questa trasformazione è l’entrata in gioco del corpo dello spettatore, che prende pieno possesso delle sue caratteristiche primordiali di strumento di conoscenza del mondo e le converte a favore della creazione di una rete di relazioni intellettuali ed emotive con le immagini, i suoni, le vibrazioni e gli odori che percepisce intorno a lui in un’esperienza plurisensoriale completamente immersiva.