
16 > 18 ottobre h 20.30
19 ottobre h 17 /Teatro
Michela Cescon
BAMBINE
“Occorre disegnare, per incominciare…”
Inizia così Bambine, il lungo – e ultimo compiuto – racconto di Alice Ceresa, uscito nel 1990 per Einaudi. Una delle più grandi scrittrici della seconda metà del ‘900 e insieme la più sconosciuta e ignorata. Apprezzata e incoraggiata da Calvino, Manganelli, Pavese e dalla Ginzburg, di lei abbiamo edite poche cose, che lasciano però senza fiato. Riluttante a pubblicare per una severa autocensura e sensibile ad ogni sfumatura, consegnava solo quando, leggendo e rileggendo, la sua prosa le sembrava avesse superato “quel rumore di fondo”, come chiamava lei l’imprecisione, che tanto la disturbava. Nell’Archivio svizzero a Berna, dove si possono trovare i suoi manoscritti, ci sono infatti non pochi inediti che portano il fascino di una scrittura carica di energia e coraggio, che tratta con ossessione ripetuta fondamentalmente due temi: la condizione femminile e l’istituzione famigliare.
Bambine è la storia di “una piccola famiglia, un nucleo sottovuoto”, il destino di due sorelle, due “piccole donne”, di cui non sapremo mai il nome, osservate tra le mura domestiche, dall’infanzia fino all’adolescenza, e assoggettate alle dure leggi della famiglia, per diventare, ma con modi diversissimi (la più grande per assimilazione di modelli, la più piccola per dissenso e trasgressione), due entità autosufficienti e separate. Un racconto/esame, preciso e ferocemente ironico, quasi da entomologa, di quel fenomeno incomprensibile e necessario che sono i legami famigliari. Per la Ceresa niente risulta scontato, niente risulta ovvio, in un compito immenso: quello di ripensare le radici dell’esistenza femminile.
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Crediti
dal racconto di Alice Ceresa
con Evelina Rosselli e Giada Ferrarin
ideazione e messa in scena Michela Cescon
cura dello spazio scenico e costumi Caterina Rossi
fonica Federico Mezzana
produzione PAV nell’ambito di Fabulamundi
in collaborazione con Teatro di Dioniso
con il contributo del MiC – Ministero della Cultura e della Regione Lazio
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Michela Cescon, attrice, produttrice, regista. Si è formata alla scuola per giovani attori del Teatro Stabile di Torino diretta da Luca Ronconi ed esordisce giovanissima nel 1995 come protagonista del Ruy Blas di Victor Hugo per la regia dello stesso Ronconi. Nel 1996 comincia la collaborazione con l’attore regista Valter Malosti e la sua compagnia Teatro di Dioniso. Successivamente collabora tra gli altri con Toni Servillo, Roberto Andò e Marco Tullio Giordana. Nel 2003 avviene l’incontro con il cinema, Matteo Garrone la sceglie come protagonista per “Primo Amore”. A seguire lavorerà con Marco Tullio Giordana, Ferzan Ozpetek, Franco Battiato, Marco Bellocchio, Cristina Comencini, Roberto Andò, Donato Carrisi, Paolo Sorrentino. Nell’autunno 2019 debutta al Piccolo Teatro di Milano con la sua prima regia teatrale. Diversi i premi e riconoscimenti tra i quali: Premio Eleonora Duse, Premio Ubu, Premio Flaiano, Premio della Critica Teatrale, Premio Le Maschere, Globo D’Oro, David di Donatello e Nastro D’Argento.
Evelina Rosselli, si laurea con lode in Filosofia nel marzo 2017. L’anno successivo viene ammessa all’Accademia D’arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma. Si diploma in recitazione nel marzo 2021. Nell’estate del 2019 incontra Claudia Castellucci a Lisbona durante il workshop sul Trattamento delle Onde. Per tre anni consecutivi si esibisce presso la Biennale di Venezia come performer (ha recitato in “uno sguardo estraneo, ovvero come la felicità è diventata una pretesa assurda” di Paolo Costantini e anche in “En Abyme” di Fabiana Iacozzilli, di Tolja Djokovitch ). Nel 2024 si esibisce al Teatro Olimpico di Vicenza, interpretando e dirigendo (con Caterina Rossi) lo spettacolo “sdisOrè” di G. Testori e diretto dal Gruppo UROR.
Giada Ferrarin, è una musicista, cantautrice, chitarrista e arrangiatrice con un percorso trasversale che spazia dal jazz alla canzone d’autore, fino alla composizione per cinema e teatro. Dopo una laurea in Design della Comunicazione al Politecnico di Milano, ha intrapreso un ampio percorso musicale: si è formata in chitarra moderna al Cpm di Milano, successivamente in chitarra jazz al Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia. Parallelamente ha studiato a Vilnius (Lituania) e ha conseguito il diploma autori presso il CET di Mogol. Recentemente ha completato un diploma professionale in Musica (indirizzo Cantautori) presso l’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini. Come cantautrice ha preso parte a festival e premi tra cui Premio Lunezia, Premio De André, Voci per la Libertà. Ha partecipato anche come chitarrista e arrangiatrice a eventi come Premio Andrea Parodi, Musicultura e il Giubileo dei Giovani in Piazza San Pietro. È presidente di Melting Pop un’associazione giovanile che consiste in un’orchestra di musica leggera che collabora con varie realtà del territorio trentino e veneto.
Alice Ceresa è cresciuta a Basilea e Bellinzona. Si trasferì quindi a Zurigo, dove tra l’altro frequentò i circoli dei fuoriusciti italiani tra cui Luigi Comencini, Franco Fortini e Ignazio Silone. Cominciò poi a lavorare per la Weltwoche che la mandò in Italia come redattrice culturale durante gli anni ’45 – ’50. In seguito svolse corrispondenze culturali dalla Francia e dall’Italia per riviste e settimanali svizzeri e francesi. Nel 1950 Alice Ceresa si stabilì definitivamente a Roma. Lavorò come redattrice per la rivista Tempo presente, per l’Unione nazionale contro l’analfabetismo e come consulente editoriale e traduttrice per Longanesi. Alice Ceresa è emersa nel panorama narrativo italiano con La figlia prodiga (Einaudi 1967) che è stata insignita del Premio Viareggio opera prima ed è diventata un libro cult del femminismo italiano. In seguito ha pubblicato, oltre a singoli racconti e varie traduzioni, La morte del padre (Nuovi Argomenti 1979) e il romanzo Bambine (Einaudi 1990). Uscirà postumo il Piccolo dizionario dell’inuguaglianza femminile (Nottetempo 2007).
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Biglietti
Intero €15 – Ridotto €12 – Ridotto accademie €10 – Ridotto promozione / gruppi di10o più persone €8
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