12/04/2018 Musica

giovedì 12 aprile ore 21

con Irida Gjergji Mero voce e viola – Andrea Di Giampietro pianoforte – Emanuele Di Teodoro contrabbasso – Walter Caratelli batteria
collaborazione alla drammaturgia alla messa in scena Andrea Cosentino
musiche originali Diego Conti, Giacomo Salario

Un monologo in jazz. Una biografia traslata e musicata sul tema delle radici. Sulla condizione  dell’emigrare/immigrare, sull’incertezza di questo doppio passo. Il passo forzato verso la nuova terra, la nuova cultura, e il desiderio di ritrovarsi e riconoscere le proprie radici. La drammaturgia non punta alla polemica sociale ma gioca con i luoghi comuni sulla diversità, con la ricchezza di dettagli e lo sguardo straniato di chi li affronta ogni giorno in prima persona. Lo spettacolo si compone di racconti, brani, suoni e ritmi della tradizione popolare albanese rivisitati in chiave contemporanea. E’ il risultato dell’incontro tra un’attrice e violista classica albanese immigrata da più di dieci anni, e tre musicisti
italiani di estrazione squisitamente jazzistica che per questo progetto hanno deciso di unire le proprie doti musicali e autorali, muovendosi ugualmente a proprio agio, tanto nei canoni della musica balcanica, quanto nella composizione di brani originali in linea comunicativa diretta e immediata con le atmosfere del testo. Terreno comune della ricerca è il tentativo di intrecciare il suono alla parola, di farli fluire naturalmente in aneddoti di stupore e danze animate. I racconti mettono in risalto lampi di storia dell’Albania abbandonata e dell’Italia vissuta, accompagnati dallo scorrere fluido e sincopato del jazz e dai tempi “dispari”, quasi imprevedibili, delle danze balcaniche, che colorano le atmosfere ora nostalgiche, ora divertenti, del monologo. Sarabanda Postcomunista è un teatro – concerto in cui si balla dentro il racconto. E’ un flusso che parla del crescere e del diventare, che riflette sul passato e sul presente per inventare il futuro, un luogo in cui tutti siamo stranieri. Nina viene dall’Albania e ha dedicato tutta la vita alla musica. Nella sua infanzia ci sono speranze, amori, amici perduti e violenza, il regime comunista, una famiglia che non la capisce, e sempre, costante, un desiderio di andare, di fuggire altrove. Quand’era piccola, quell’altrove sembrava l’Italia, un paese che assomigliava al futuro. Adesso che ci vive invece, Nina prova sulla sua pelle cosa vuol dire sentirsi straniera: straniera per la lingua, per i luoghi comuni, per la burocrazia, straniera per i suoi desideri e sogni d’arte che non sembrano appartenere a questo e forse a nessun paese. Allora, tra un pianto e un sorriso, riaffiorano le radici, ritorna la musica ascoltata nell’infanzia, il folklore albanese, per farsi jazz e teatro. Nina è un personaggio che porta dentro di sé una pluralità di mondi e di conflitti: la modernità e la tradizione, l’Albania di oggi e quella del regime, l’Italia immaginata e quella vissuta. Affronta con disincanto e ironia un naufragio. E’ espressione di chi una terra non l’avrà mai, se non quando batterà il piede per tenere il ritmo della sua musica.

BIGLIETTI
intero 10,00 Euro
ridotto 8,00 Euro
giovani 7,00 Euro
prezzo speciale GIFT CARD 7,50 Euro
info e prenotazioni 06/2010579
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