30/12/2023 Teatro

Compagnia Teatrale Fo Rame presenta “Mistero Buffo”

sabato 30 dicembre ore 11.30

Lo spettacolo di Dario Fo e Franca Rame che ha cambiato la storia del teatro italiano

Interpretato da Mario Pirovano 


Nell’Aula Magna dell’Università Statale di Milano, occupata da oltre 2000 studenti, entrò il 30 maggio 1969 Dario Fo per presentare in anteprima assoluta il suo “Mistero Buffo”. Fu l’inizio di un percorso che attrasse subito centinaia di migliaia di persone, la maggior parte delle quali non frequentavano il teatro nei circuiti classici e convenzionali.

Riproposto dal 1969 ad oggi in oltre 5000 allestimenti, in Italia e all’estero, nelle piazze, nelle scuole, nelle fabbriche, nei teatri, e anche nelle chiese! Arricchito di volta in volta da nuove e diverse giullarate, “Mistero Buffo” è uno straordinario impasto comico-drammatico le cui radici affondano nel teatro popolare, quello delle sacre rappresentazioni medievali (chiamate misteri), dei giullari e della commedia dell’arte.

Per anni Dario Fo, insieme a Franca Rame, ha raccolto documenti di teatro popolare di varie regioni italiane e li ha ricostruiti in questo spettacolo dal sapore ironico e profetico che diverte, stimola, affascina, ed ha la capacità di coinvolgere anche le più giovani generazioni.

Le giullarate, infatti, affrontano tematiche sempre attuali: il potere, l’ingiustizia, la fame, la ribellione, la ricerca di una vita degna da condividere gioiosamente.

La lingua in cui vengono recitate è un particolare insieme di dialetti delle regioni settentrionali e centrali dell’Italia, una lingua sempre perfettamente comprensibile grazie alla forza della gestualità che accompagna la narrazione. Si tratta di un monologo senza scenario, senza musica, senza costumi, che sollecita l’immaginazione e la partecipazione degli spettatori al punto da rendere quasi visibile, sulla scena, una molteplicità di personaggi, di oggetti e di luoghi.

Il carattere di questa recitazione ci riporta di colpo alle origini della tradizione orale, della narrazione pura che trova la sua forza nella ricchezza del racconto e nella mimica dell’attore. E’ questo carattere che ha influenzato le generazioni teatrali successive a Fo, e in particolare il suo diretto allievo Mario Pirovano, che da anni porta con successo i testi di Dario Fo e Franca Rame nei teatri di tutto il mondo.

Numerosi sono i monologhi che Dario Fo e Franca Rame hanno portato in scena nelle varie edizioni di Mistero Buffo, e oggi, per festeggiare i primi 50 anni di questo spettacolo che ha segnato la storia del teatro, vogliamo proporne alcuni fra quelli che vennero portati in scena durante le primissime rappresentazioni.


Lo spettacolo MISTERO BUFFO sarà composto da alcune delle giullarate che lo hanno reso famoso in tutto il mondo: La nascita del giullare, La fame dello Zanni, Il primo miracolo di Gesù Bambino, Il miracolo di Lazzaro, Le nozze di Cana, Il Grammelot dell’avvocato inglese, Bonifacio VIII.

LA NASCITA DEL GIULLARE

Il testo, ispirato a due racconti medievali, è la descrizione di una trasformazione: dalla condizione umana di sottomesso a quella di protagonista. Il contadino diventa giullare trovando la forza di raccontare sofferenze e ingiustizie non con autocommiserazione ma con l’arma potente della satira e dell’ironia. Ad incitarlo in questo ribaltamento è stato lo stesso Gesù Cristo, che vuole tutti liberi, consapevoli della propria forza e dell’importanza dell’agire collettivo per diventare padroni del proprio destino.

LA FAME DELLO ZANNI

Il protagonista di questo racconto è lo Zanni, un contadino del Cinquecento senza lavoro, che vive nelle valli di Bergamo e Brescia: una delle maschere più famose della Commedia dell’Arte. Con contorsioni e sproloqui da funambolo, lo Zanni ci descrive l’incubo suscitato dalla mancanza di cibo. La sua è una fame atavica, provocata da guerre e sconvolgimenti economici, ma ci appare ancora spaventosamente attuale. 

IL PRIMO MIRACOLO DI GESU’ BAMBINO 

E’ il poetico racconto tratto dai Vangeli apocrifi che descrive come il piccolo Gesù, per farsi accettare dagli altri bambini, realizza un miracolo stupefacente: fa volare gli uccellini di argilla che essi hanno fatto con le loro mani.  Quando il figlio dell’uomo più ricco della città interviene a distruggere questi giochi, il piccolo Gesù reagisce in modo infantile ma tremendo a questa prepotenza.

IL MIRACOLO DI LAZZARO

E’ questa la descrizione parodistica del miracolo più popolare del Nuovo Testamento, vissuto come grande happening del tempo. La drammaticità del momento s’intreccia alla comicità delle diverse situazioni e dei molteplici personaggi, dal guardiano del camposanto al venditore di sardine, dal distributore di sedie allo scommettitore… La voce dell’attore dà vita a tutti questi spettatori curiosi, venuti per assistere all’eccezionale evento.

LE NOZZE DI CANA

Due sono i personaggi che conducono questa rappresentazione: l’ubriaco e l’angelo. L’angelo vorrebbe presentare secondo i canoni tradizionali il miracolo della trasformazione dell’acqua in vino; l’ubriaco vuole a sua volta raccontare l’evento come lo ha vissuto di persona, e riesce ad imporre il suo punto di vista. Il racconto è l’esaltazione dell’umana gioia di vivere e della condivisione che lo stesso Gesù generosamente sollecita.

IL GRAMMELOT DELL’AVVOCATO INGLESE

L’avvocato si trova a difendere un giovane, non nuovo ad atti di violenza carnale, che è stato accusato di stupro. Egli dimostrerà, attraverso gesti allusivi e un linguaggio di parole-non parole, la totale innocenza del suo cliente, presentandolo come timido e dedito soltanto agli studi; sosterrà che è stata la ragazza a provocare il giovane con la  propria seduttiva bellezza e che comunque lei è stata del tutto consenziente! 

BONIFACIO VIII

Questo monologo racconta del Papa che Dante ha condannato all’inferno ancora prima che morisse. Bonifacio, vestito con paramenti sacri di grande magnificenza, parte in processione insieme a frati e cardinali, ma incontra un’altra processione, quella di povera gente guidata da Cristo in persona. La giullarata ci presenta il pontefice prima nel rito quotidiano della sua vestizione, poi nel suo incontro-scontro con Gesù: classico anacronismo medievale, teso a sottolineare l’immensa differenza fra i due.


 L’IMPORTANZA DI MISTERO BUFFO NELLA STORIA DEL TEATRO DEL NOVECENTO

… nella tradizione dei giullari medievali fustiga il potere e riabilita la dignità degli umiliati. (…) Se c’è qualcuno che merita l’epiteto di giullare, nel vero senso della parola, questo è lui. Il misto di risa e serietà è il suo strumento per risvegliare le coscienze sugli abusi e le ingiustizie della vita sociale.

(Motivazione dell’Accademia di Svezia alla consegna del Premio Nobel per la Letteratura nel  1997)


Mario Pirovano nasce nel 1950 e trascorre la sua infanzia e adolescenza in campagna a Pregnana Milanese. Nella prima metà degli anni settanta si trasferisce a Londra, dove continua a svolgere i più diversi lavori finché nel 1983 incontra Dario Fo e Franca Rame.

Vivevo a Londra da quasi dieci anni. Una sera sono andato al teatro ‘Riverside Studios’ per assistere a Mistero Buffo: fu una folgorazione. Nella lingua, nei gesti, nei personaggi e nelle storie popolari di quell’opera io ritrovavo le atmosfere e le situazioni della mia infanzia contadina. Nella denuncia dell’ingiustizia, nella voglia di riscatto e nell’ironia mi sono riconosciuto subito completamente, consapevole del valore sociale oltre che artistico del testo. Sono tornato ogni sera a teatro per rivedere lo spettacolo e conoscere, finalmente, Dario Fo e Franca Rame”.

Nello stesso anno entra stabilmente nella loro compagnia dove svolge le mansioni di traduttore, comparsa, aiuto elettricista, aiuto macchinista, responsabile della diffusione del materiale editoriale, direttore di scena, assistente alla regia, seguendo i due attori anche nelle tournée internazionali. Viene così a trovarsi in una posizione privilegiata, come un artista che apprende direttamente il mestiere in una bottega del Rinascimento: dalla scrittura dei testi alla prima lettura con gli attori, alle prove sul palcoscenico, ai continui cambiamenti dell’opera nel suo divenire. Nel 1991 Pirovano arriva a esibirsi lui stesso da solo sulla scena proprio con il Mistero Buffo, di cui ormai conosce ogni segreto.


Ingresso: 10 euro

Info e prenotazioni: scuderieteatrali@gmail.com / 065814176