18/07/2021 Musica, Teatro

Domenica 18 luglio ore 18

Matteo Salvatore: due nomi, manco un cognome
di Vittorio Continelli e Luana Giacovelli
con Vittorio Continelli
musiche eseguite dal vivo da Gabriele Ortenzi

Organizzazione e produzione Sidera

Quando ti sei fatto scalzo estate e inverno, hai pregato dio e il padrone per lavorare dieci, quindici giorni l’anno e poi basta, quando ti sei scorticato sotto il sole e sotto la neve (ché in Puglia l’inverno nevica, altroché!), quando ci hai messo un mese intero per farti da casa tua fino a Roma. Un mese sano sano, da una stalla all’altra, da un carretto all’altro. Un lavoro praticamente.

Questa è la storia di una disfatta o forse no. Un attore e un musicista raccontano di un uomo, di quel che si sa di quest’uomo. Racconto, musica e canzoni si alternano, si inseguono, finiscono per mescolarsi in una messa in scena semplice e diretta: suono e parola, fame nera e successo, candore e furbizia spicciola. Ci sono vite avventurose e dolorosissime che vanno raccontate, vite che producono testimonianze senza pari di un momento storico o di un Paese intero. Matteo Salvatore è stato molte cose e di ognuna di esse è stato tutto il contrario, cantore della classe contadina più sfruttata e affamata della storia del ‘900 e insieme simbolo di un riscatto che non arriva mai davvero. Un sogno infranto, una corsa interrotta a un metro dal traguardo.
Proviamo a raccontare questa storia tenendo insieme suoni, parole, canzoni, contraddizioni, aneddoti, successi e ferocia della vita di un poeta inconsapevole.

La poesia, non te la puoi magna’ e allora la fame resta. Restano la fame e la poesia. Insomma alla fine ci hai soltanto un problema in più: non soltanto si’ morto di fame, mo si’ diventato pure poeta, profeta.

 

Prenotazione obbligatoria

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