30/10/2022 Teatro

domenica 30 ottobre ore 17.30 • teatro
Teatro Valmisa | MediArteCultura | Fattore K presentano
WHO IS ME
da Il Poeta delle Ceneri di Pier Paolo Pasolini
regia Alessandro Guerra
con Lucia Bendia
musica dal vivo Simone Sitta violoncello
disegno luci e grafica Marco D’angelo
tecnico luci Tiziano Di Russo
direttore di scena Ottavia Nigris Cosattini
la telecamera anni ‘60 è stata realizzata da Salvatore Piccoli e Giuseppe Mansi
durata 65’

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In uno studio cinematografico ormai in disuso, una telecamera riprende Pier Paolo Pasolini intento a raccontare gli snodi della sua vita.
Un attacco aspro contro gli intellettuali del suo tempo, colpevoli di non aver fatto abbastanza per mettere in evidenza la crisi d’identità profonda del paese.


L’iniziativa fa parte del programma PPP100-Roma Racconta Pasolini promosso da Roma Capitale Assessorato alla Cultura con il coordinamento del Dipartimento Attività Culturali.

 

Lo spettacolo si annuncia in un gioco di luci e di ombre come in un dipinto di Caravaggio, all’interno di uno studio cinematografico ormai in disuso. Dal fondo di questa stanza vediamo apparire l’ombra del poeta ormai dimenticato da questo paese: è Pier Paolo Pasolini. Una telecamera accesa inizia a riprendere lo scrittore intento a raccontare a se stesso, come in una lezione o addirittura in un testamento, gli snodi della sua vita evocando i motivi delle sue scelte artistiche e del suo pensiero sul mondo. In questa intervista rivolta anche a noi Pasolini si racconta con violenza e dolore, per permettere al pubblico almeno per una volta di guardare il mondo con occhi diversi, di “sbendarli” dalla loro cecità. Un attacco aspro contro gli intellettuali del suo tempo colpevoli di non aver fatto abbastanza per mettere in evidenza la crisi d’identità profonda del paese. Oggi in un momento storico in cui la riflessione intellettuale sarebbe indispensabile noi lo abbiamo dimenticato, lui il poeta che era la nostra coscienza. Durante le sue parole un musicista porta la profondità del suono, quella che lui chiama “l’unica espressione alta e indefinibile come la realtà”: la musica. Un poeta, uno scrittore, un maestro, un intellettuale, un profeta. Pasolini è stato tutto questo ed è importante ascoltarlo. In questo presente così amaro, è doveroso riportarlo al presente, noi ne abbiamo veramente bisogno. Lui se lo merita.
In scena l’attrice Lucia Bendia interpreta Pier Paolo Pasolini. Al suo fianco il violoncellista Simone Setti. La regia dello spettacolo è affidata ad Alessandro Guerra.

Scritto nell’estate del ‘66, più volte ripreso da Pier Paolo Pasolini e pubblicato postumo nel 1980 a cura di Enzo Siciliano, il Poeta delle Ceneri è un’opera autobiografica mai del tutto completata. Questo testo venne concepito da Pasolini come una presentazione di sé e del proprio lavoro a un ipotetico intervistatore americano e proprio per questo il titolo pensato in origine doveva essere Who is me. Questo singolare spunto offrì a Pasolini l’occasione di ripensare e ripercorrere la sua vita presentandosi al nuovo pubblico americano che forse conosceva la sua attività di cineasta, ma che ignorava altri lavori dell’intellettuale italiano o episodi di cronaca o costume i quali, talvolta suo malgrado, lo riguardavano. Nasce così un’opera in cui Pasolini ha occasione di raccontarsi secondo la sua prospettiva, il suo sentire e la sua poetica. Il risultato è un «poema bio-bibliografico» come lui stesso lo definisce. Ebbene proprio questa espressione delinea efficacemente i principali aspetti di questo testo dall’andamento episodico in cui biografia e letteratura si mescolano costantemente. Sul finire, tuttavia, dopo aver parlato del suo passato, per Pasolini arriva il momento di parlare di attualità e dopo aver trattato dei progetti futuri questo “poema” non può che chiudersi con una dichiarazione poetica, quasi un manifesto di una sensibilità che non era ancora stata del tutto espressa. Dall’interesse e dalla fascinazione per questo testo ne nasce un progetto teatrale coprodotto da Teatro Valmisa, MediArteCultura e Fattore K.

“Purtroppo, stiamo vivendo un momento storico terribile, buio, in cui la sacralità della vita sta perdendo valore. Io sono giovane e sinceramente ho paura. Ho paura perché il mondo si sta sgretolando, rischiando di diventare un buco nero che ci inghiottisce tutti. Nessuno escluso. Sento disperatamente che quello che oggi ci manca è la coscienza. E la coscienza sono i poeti. Ed il più grande a noi vicino resta e resterà per sempre Lui: Pier Paolo Pasolini. Poeta e Profeta. E oggi tutti noi per non perderci abbiamo assoluto bisogno della sua parola.” Alessandro Guerra