CAFFE’ AMMORE E ‘PUCUNDRIA

“Caffè ammore e ‘pucundria” è un testo che parte dalla necessità di portare in scena quei momenti frammentati e invisibili, che animano tutti noi e si susseguono senza peso durante le nostre giornate, carichi di speranze, fiducie ed affetto. Raccontati in modo concreto, puntano una luce e ci fanno rendere conto che siamo circondati dalla gentilezza più di quel che pensiamo.
I momenti quotidiani della vita si susseguono in una chiave leggera e brillante. E’ la leggerezza che prepara un terreno fertile anche a momenti di riflessione, malinconia, e poesia, che permangono nelle nostre vite.
Le storie che si intrecciano raccontano di giovani adulti che cercano, seppur con sacrifici, di realizzarsi. Risate, momenti di imbarazzanti, e piccoli gesti gentili raccontano l’umano nella sua semplicità e contemporaneità.
Tra linguaggio di prosa, e innesti di poetry slam, i personaggi mettono in scena la forza per andare avanti e i tentativi di aiutarsi a vicenda nonostante la paura di aprirsi all’ altro.
Tutto questo è racchiuso proprio in quei piccoli momenti di vicinanza con l’altro e se stessi. Come, ad esempio, portare a qualcuno a cui si vuole bene il caffè di prima mattina, regalargli una piccola uscita per staccare dal lavoro, o videochiamarlo quando ne ha più bisogno.
I piccoli gesti racchiudono la cura, e la somma di tanti piccoli gesti, ripetuti ogni giorno, costruiscono fiducia e amore. Nel titolo c’è la parola Caffè, simbolicamente la preparazione del caffè è sempre stata considerata, soprattutto al sud Italia, un rito. Il tempo per preparare la macchinetta, il pensiero che nasce sapendo che così l’altro può iniziare meglio la giornata, il sorriso sul suo viso quando glielo porti a letto. Forse ci scappa anche un bacio, e un “Grazie” con gli occhi assonnati e felici. Tutte microemozioni che si susseguono velocissime, eppure… è una semplice tazzina di caffè.