31/03/2026 - 12/04/2026 Residenza, RESIDENZE

31 marzo > 12 aprile /Teatro

Jacopo Giacomoni / Silvia Costa
TACET

Tacet è un coro di silenzi attorno a uno dei pochi riti laici che ci sono rimasti, il minuto di silenzio. È un museo di silenzi, un osservatorio di silenzi, dove il silenzio non c’è mai. È un sovrapporsi di vuoti mancati attraverso i numeri che scandiscono la durata, teso verso un gesto collettivo da compiere insieme agli spettatori. Tacet è una cartografia del tempo, una partitura teatrale composta da quattro movimenti che giocano con il metronomo, alla ricerca di cosa significhi stare insieme in silenzio, dentro a un minuto, dentro a un teatro. 


CREDITI

testo Jacopo Giacomoni
regia Silvia Costa
suono Nicola Ratti
assistente alla regia Luna Scolari
con Elena Rivoltini, Gaia Ginevra Giorgi, Jacopo Giacomoni, Matto Zoppi, Renato Grieco, Silvia Costa
tutor del progetto Stefano Ricci, Gianni Forte
tutor alla scrittura Davide Carnevali
traduzione e adattamento sovratitoli a cura di Matilde Vigna, Edward Fortes
coproduzione La Biennale di Venezia, Cranpi
con il supporto di Istituto Italiano di Cultura Santiago
in collaborazione con Riccione Teatro, Departamento de Artes Escénicas de la Universidad de Playa Ancha de Valparaíso Chile

 

Jacopo Giacomoni, laureato in Filosofia con una tesi sull’esistenza dei personaggi fittizi, lavora come drammaturgo e performer. Nel 2024 vince il Bando Autori di Biennale Teatro con il testo Tacet. Nel 2023 vince la menzione speciale Franco Quadri del Premio Riccione con il testo È solo un lungo tramonto. Porta avanti una ricerca strutturalista sulla drammaturgia, progettando ordigni spettacolari che accolgono la partecipazione del pubblico e il caso, cercando di costruire esperienze teatrali ludico-rituali che inneschino cortocircuiti con il tempo e lo sguardo di spettatori e performer.

Negli ultimi lavori ha creato dei parassiti drammaturgici che aggrediscono organismi testuali già esistenti, un dispositivo teatrale per eleggere la più grande tragedia dell’umanità, un ufficio teatrale per la celebrazione di un funerale in scena, un gioco per rivivere da zero una seconda vita sul palcoscenico, un esperimento di hauntology teatrale sulla perdita della memoria del padre. Come performer fonde il suo percorso di attore a quello di sassofonista, in una continua esplorazione nel campo dell’improvvisazione libera e dei suoni non idiomatici.