02/10/2017 Danza

lunedì 2 ottobre ore 18 | danza
Accademia Nazionale di Danza
VIR O’ MAR
a cura di Enrica Palmieri
coreografie di Vittoria Guarracino, Sonia Daniele, Mariangela Milano, Michela Tartaglia, Riccardo Venezia
luci Stefano Pirandello
interpreti allievi di scuole di danza del Municipio Roma X
ingresso gratuito

L’incrocio tra due acque così come tra comunità crea linee e incastri che si rispecchiano sul territorio.
In scena allievi di scuole di danza di Ostia su coreografie ‘site specific’ create dagli studenti dell’Accademia Nazionale di Danza durante la residenza svolta al Teatro del Lido.


“L’incrocio tra due acque così come tra comunità crea linee e incastri che si rispecchiano sul territorio e sulla sua architettura mettendo in evidenza la mutabilità e l’integrazione quali principi fondativi e fondanti dell’attuale paesaggio umano e urbano.” Enrica Palmieri

In scena il risultato di una residenza creativa svolta al Teatro del Lido: allievi di scuole di danza di Ostia danzano su coreografie degli studenti di Coreografia dell’Accademia Nazionale di Danza. Ostia è da secoli città di transizione e di ‘passaggio’, e proprio la parola passaggio è stata la chiave che ha ispirato la sperimentazione coreutica “Vir O Mar”, risultato della residenza presso il Teatro del Lido di Ostia e dedicata allo studio del paesaggio di Ostia, sito specifico affacciato sul mare. Significativa è stata la riflessione sul transito da un luogo all’altro, l’attraversamento di un accesso, una via, un varco, un viaggio per il mare e un mutamento di stato liquido e solido e infine il trasferimento di materiale tra più persone. Ogni coreografia si è focalizza su diversi aspetti della città e dei suoi tratti distintivi. La partecipazione alla residenza e l’interpretazione delle coreografie da parte degli studenti delle scuole di danza del Territorio di Ostia ha inoltre permesso uno scambio reale. Scambio dunque non solo come tema ma anche prassi metodologica concreta.

ENEA
coreografia Vittoria Guarracino

Il viaggio, la lotta, la pietas, il muro, la fila, il convivio, l’ospitalità sono alcuni dei temi trattati nell’Eneide e ancora attuali e riconducibili alla figura del migrante di oggi. L’Enea che, nel secondo libro del poema viene nominato profugus, l’Enea forestiero che chiede ospitalità a popoli stranieri, che viaggia per i mari, che perde il padre, la moglie, i compagni, il trombettiere Miseno, la cara nutrice Caeta, che non si perde d’animo, che cerca sempre la soluzione migliore, non differisce affatto dagli attuali migranti. L’idea coreografica nasce dal tentativo di rielaborare il mito in chiave contemporanea. Una simbiosi tra avventure dell’eroe e simbologie contemporanee sui nuovi migranti, nell’amplesso di un teatro totale.

OSTIUM
coreografia Sonia Daniele

Ostia è affacciata sul mar Tirreno e situata sulle sponde della foce del fiume Tevere, da qui il nome d’origine Ostium,bocca di fiume. L’antica città, fondata nel corso del IV secolo a.C. come accampamento militare, si è sviluppata nel corso dell’età imperiale romana come centro commerciale portuale, strettamente legato all’approvvigionamento del grano nella capitale. Diventa ora solo spettatrice dell’eterno incontro tra due acque: quella dolce del fiume che si libera in quella salata del mare, lasciando solo una traccia al suo passaggio.

SPAZI IN “COSTRUZIONE”
coreografia Mariangela Milano

Partendo dalla nascita di Ostia si attraversano le varie tappe del suo sviluppo architettonico, il primo Piano Regolatore del 1910, al cui interno si alternano diverse “costruzioni” di Ostia Lido, e lo stile Liberty delle case popolari in Corso Duca di Genova. Lo studio coreografico mira a rappresentare l’uso di diversi livelli planimetrici, dove entrano in gioco un’alternanza di ritmo, forme, costruzioni spaziali e temporali, caratteristiche che rendono possibile l’edificazione di una Città dal punto di vista performativo.

MUTABILITÀ
coreografia Riccardo Venezia
L’idea progettuale è una visione personale sul tema degli incastri. Incastro inteso come processo di fusione, adattamento e costruzione di elementi che si differenziano per qualità di momento e forme.

INTEGRAZIONI
coregrafia Michela Tartaglia

Un treno che va sempre nella stessa direzione, avanti e indietro, un treno che si avvicina, che si allontana, che rallenta, che si ferma, che si incrocia con altri treni. Un treno che segna il passaggio da Roma a Ostia, dove sono accolti migliaia di immigrati provenienti da ogni nazione. Diverse comunità abitano così uno stesso luogo: lo scambio di segni che caratterizzano la propria identità li condurrà alla cooperazione e all’integrazione.

L’Accademia Nazionale di Danza è un ente statale e rientra nell’insieme di Istituzioni che costituiscono la rete dell’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica (AFAM) predisposta dal Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca (MIUR). I suoi percorsi formativi rilasciano titoli equiparati ai corrispondenti corsi universitari. L’Accademia si struttura in quattro Scuole: Scuola di Danza Classica, Scuola di Danza Contemporanea, Scuola di Coreografia, Scuola di Didattica della Danza.

http://www.accademianazionaledanza.it/