14/04/2015

martedì 14 aprile ore 21.00

scritto e diretto da Ulderico Pesce

PigrecoDelta – distribuzione teatrale

Premio Nazionale Legambiente 2005, Premio Franco Enriquez 2008, Premio Nazionale Calandra 2008

Storie di Scorie vuole ricostruire prevalentemente l’avvento dell’industria nucleare italiana, il pericolo che ancora oggi rappresenta e le modalità tecniche del funzionamento di una centrale atomica.
Il testo racconta la vita di Nicola, figlio di un contadino del Metapontino, in provincia di Matera, che per tutta la vita ha lavorato la terra. Il figlio Nicola, invece, lavora come addetto alle pulizie nel deposito nucleare della Trisaia di Rotondella, a due passi dalla masseria di famiglia dove, negli anni ’60, arrivarono 84 barre di uranio radioattivo provenienti dagli USA delle quali 64 sono ancora conservate nel deposito lucano, altre riprocessate, altre ancora sono stoccate nel deposito nucleare della Casaccia a 25 chilometri a nord-est di Roma. Nicola, avendo scoperto e denunciato incidenti ed illeciti da parte dell’Enea che gestisce il deposito, viene licenziato. Senza lavoro, dopo un periodo di disperazione, si arruola nell’Esercito italiano e viene portato nel Poligono sperimentale di Salto di Quirra in Sardegna dove, nei territori limitrofi, le malattie tumorali sono aumentate in pochi anni del 15%. Qui impara a ‘gestire’ i proiettili all’uranio impoverito. Successivamente parte volontario per la Bosnia dove respira polvere di uranio e si ammala. Tornato cerca un nuovo lavoro e viene assunto come postino a tempo determinato a Saluggia, in provincia di Vercelli, la piccola casa che ha preso in affitto, lungo le sponde della Dora Baltea, affaccia sul deposito nucleare del luogo. A novembre del 2003 decide di tornare in Basilicata per partecipare alla protesta contro il decreto 314 emanato dal Governo, secondo il quale a Scanzano Jonico, a due passi dall’azienda agricola del padre, dovrà nascere il deposito unico di scorie nucleari italiane. Nicola sarà tra gli organizzatori della protesta contro il decreto e comincerà ad informare la popolazione sul pericolo del deposito nucleare della Trisaia di Rotondella dove ha lavorato per anni e nel contempo denuncerà la situazione di alto rischio in cui vivono oggi i depositi nucleari di Saluggia (VC), della Casaccia di Roma, e le ex Centrali atomiche di Latina, del Garigliano (CE), di Caorso (PC), di Trino (VC) e denuncerà infine l’elevata mortalità tra i soldati italiani che sono stati in missioni di guerra tra i quali, secondo la Direzione della Sanità Militare, si contano 2.500 ammalati e 216 morti.