03/04/2014

 giovedì 3 aprile ore 10.30 e 17.30

di Marco Renzi
con Stefano Leva, Lorenzo Palmieri
musiche originali Rodolfo Spaccapaniccia
immagini video Mirko Viti
costumi Roberta Spegne con la collaborazione di Marianna Peruzo, Silvia Maggi
pupazzi Roberta Spegne, Corrado Virgili
scene Paolo De Santi
aspetti tecnici Federico Mancini, Alice Colla
voce fuori campo Beatrice Bellabarba
regia Marco Renzi

Nessuno lo sa, ma esiste un treno che porta le storie, con tanto di binari, orari e fermate.
I Teatri sono le stazioni dove arriva e dalle quali successivamente riparte.
Lo conducono due macchinisti speciali in grado di occuparsi di ogni cosa, anche di raccontare le storie che il treno da sempre trasporta.
Saranno loro, tra sbuffi di vapore e stridolìì di freni, ad arrivare sul palco per raccontare la più incredibile ed affascinante delle storie, quella del mondo in cui tutti viviamo.

In principio c’era solo un grande e sterminato spazio bianco, null’altro al di fuori di questo. Poi arrivò un punto, piccolo e nero, che dopo aver girato in lungo e in largo cominciò a sentirsi solo e a diventare triste. Per nostra fortuna sopraggiunse una simpaticissima punta nera, i due si piacquero, si sposarono e generarono tanti piccoli punti, tutti neri, neri, neri.
I puntini erano chiassosi, non si fermavano mai, correvano e saltavano in continuazione. Un giorno, per gioco, si presero per mano allineandosi, poi si strinsero forte forte, fino a formare una linea. Le linee col tempo sostituirono completamente i puntini e dominarono il mondo. Poi cominciarono anche loro a saltarsi addosso, a correre, ad incastrarsi formando man mano figure sempre più complesse che non si erano mai viste, rettangoli, quadrati, triangoli, persino il cerchio. Le figure geometriche ben presto divennero le padrone assolute, fin quando, anche loro, come prima i puntini e successivamente le linee, avvertirono un’irresistibile spinta a combinarsi, dando vita a strutture sempre più complesse: uomini, donne, case, alberi, montagne, fiori.
Il mondo così come lo conosciamo oggi cominciava a prendere forma, mancava però qualcosa e nessuno riusciva a capire cosa. Un giorno, delle nuvole si addensarono sopra la bianca vallata, si scontrarono, tuonarono, lasciando cadere la prima pioggia, e dopo la pioggia apparve in cielo un incredibile arco colorato. All’improvviso i colori e all’improvviso tutti insieme!
Gli abitanti del mondo in bianco e nero rimasero folgorati dalla comparsa dei colori e decisero che non avrebbero potuto vivere un minuto di più senza di essi. Partirono alla ricerca dell’arco misteriosamente scomparso spingendosi fino ai confini del mondo bianco e nero e giungendo fin dove questo terminava. Davanti a loro si apriva un territorio inesplorato, tutto completamente nero. Si fecero coraggio, entrarono e man mano che gli occhi si abituavano all’oscurità, si resero conto che quel mondo non era vuoto come sembrava ma abitato da qualcosa in continuo e folle movimento.
Erano i colori, c’era il blu, il giallo, il rosso, che costretti ad un continuo rimescolamento davano sempre come risultato finale il nero così che tutto sembrasse buio. Li costringeva un tiranno, Nerone, una figura senza scrupoli, cattivo e prepotente. I colori, aiutati dagli abitanti del mondo bianco e nero, si ribellarono, sfidarono l’ira di Nerone e scapparono.
Giunti nel mondo bianco e nero cominciarono a colorarlo e ben presto ogni cosa divenne così come oggi la possiamo vedere. Nerone accortosi della fuga, convocò i suoi feroci generali schierando le sue nere truppe ai confini del mondo ora divenuto colorato con il preciso intento di invaderlo. Gli abitanti si mobilitarono, chiamarono a raccolta le genti ed andarono anche loro a schierarsi sulla line di confine.
La battaglia che seguì non ha uguali nella storia dell’umanità, è una battaglia che non ha avuto ne morti, ne feriti, nessuna goccia di sangue è stata mai versata, eppure quella battaglia non è ancora finita e ancora oggi si combatte, ogni giorno, ogni minuto, ma nessuno muore. Quando l’esercito di Nerone prevale e invade il mondo dei colori, allora sul mondo si fa notte. Quando l’esercito dei colori ha la meglio e ricaccia indietro le truppe di Nerone allora sul mondo si fa giorno.
Si dice che nel tempo i due eserciti si siano abituati a questa alternanza, perché in fondo è bello così.
Un mondo dove è sempre notte sarebbe noioso ma anche un mondo dove è sempre giorno sarebbe fastidioso, ci vuole un po’ dell’uno e un po’ dell’altro. Voci bene informate raccontano di accordi segreti, ogni tanto i neri fanno finta di attaccare e i colorati scappano impauriti, si riposano un po’ e dopo accade il contrario.
Va avanti così da milioni di anni, dicono che anche Nerone ne sia a conoscenza, fa finta di non sapere nulla, borbotta, incita i suoi neri generali all’attacco, ma in realtà gli va bene anche a lui. Così accade ogni mattina e così ogni sera, da milioni di anni, quando ci svegliamo i neri arretrano e quando andiamo a dormire invadono.
Ma non dobbiamo dimenticare che tutto ha avuto inizio da un piccolo, innocente, tenero e indifeso punto nero.