17/11/2013

Spettacolo di narrazione con paesaggi sonori sulle origini di Roma

domenica 17 novembre ore 16,30

biglietto unico 5 €

di e con Sista Bramini
musica Daniele Ercoli e Cristina Majnero
del gruppo musicale Ludi Scaenici con suoni e strumenti arcaici dell’antica Roma
O Thiasos TeatroNatura

Numa è un racconto sui miti delle origini di Roma e della cultura romana. La vulgata vuole che la civiltà romana fosse povera di miti, mutuati per lo più in epoca tarda da quelli greci. Studi archeologici anche recenti hanno dimostrato l’esistenza di una cosmogonia, di divinità autoctone, di miti, frutto di contatti col mondo greco risalenti ad almeno 1500 anni prima della fondazione di Roma e di apporti decisivi di popolazioni dell’entroterra del Lazio: Etruschi e Sabini.
Da una ricerca fondata su questi studi e su fonti classiche è nato un racconto, fatto di molti miti, che narra dell’origine del mondo dal Gianicolo, la nascita del Tevere e dell’Isola Tiberina, di come si popolarono il Campidoglio, l’Aventino, il Palatino, di come nacque l’agricoltura, la metallurgia, la pastorizia, i valori culturali della solidarietà, della fedeltà coniugale, della responsabilità politica e dell’arte. Tutto ricreato e raccontato attraverso storie poetiche e spesso divertenti, intrise di cadenze dialettali.
La narrazione è accompagnata da ‘paesaggi sonori’ nei quali timbri e temi musicali, ottenuti con strumenti arcaici e della Roma antica, evocano mondi mitici divenuti paesaggi interiori: l’esaltante ritmo metallico dell’antro infuocato di Vulcano, il suono spiegato di tibie e campanacci di un aurorale mondo pastorale, le note struggenti della lira, voce delle ninfe di fonte…
Lo spettacolo che viene sviluppato in modo orale, cioè perfezionato ogni sera attraverso l’esperienza stessa del narrare, punta sul contatto diretto con il pubblico e, intrecciando miti e timbri arcaici, a tratti in modo poetico e profondo a volte più ironico, divertente o decisamente comico, induce al risveglio di un senso d’ identità e d’appartenenza di cui sentiamo il bisogno.

Tutto è ricreato e raccontato attraverso storie poetiche e spesso divertenti, intrise di cadenze dialettali. La narrazione è accompagnata da «paesaggi sonori» nei quali timbri e temi musicali, ottenuti con strumenti arcaici e della Roma antica, evocano mondi mitici divenuti paesaggi interiori: l’esaltante ritmo metallico dell’antro infuocato di Vulcano, il suono spiegato di tibie e campanacci di un aurorale mondo pastorale, le note struggenti della lira, voce delle ninfe di fonte…