12/12/2014 Danza

venerdì 12 dicembre ore 21.00

Panni stesi

Compagnia di Antonio Minini

Selezionato alla vetrina Anticorpi XL 2014 per la Regione Abruzzo-Electa Creative Arts.
La vita nei quartieri della Napoli ‘male’. Una situazione quotidiana e non studiata. Un rigurgito di parole sconnesse, di colpi violenti e feroci, quasi come fruste. Ogni colpo è reato: vite spezzate, colpevole quel male feroce che si cela dietro un taglio sul viso. Il male sorride ma non si vede, dentro urla ma non si sente. Muta, si cela e quell’identità sporca si veste dei morsi di coscienza, indossa le pizzicanti vite degli altri, ai quali, per dignità o lavoro, ha tolto la vita.

a seguire

Moto Perpetuo_prima deviazione

un progetto di Anna Basti
con Anna Basti performance,
Franz Rosati live electronics
disegno luci Fabrizio Cicero, Anna Basti

con il sostegno di Angelo Mai Altrove Occupato, Nuovo Cinema Palazzo, La scatola dell’arte

co-produzione Nephogram
Residenza Culturale Teatro Lea Padovani, Montalto di Castro a cura di Atcl;Tuscania Danza / Progetti per la Scena;
Primo Studio@DNA Appunti coreografici, RomaEuropa Festival_ottobre 2013;
Selezionato alla Vetrina Anticorpi XL 2014 per la Regione Lazio – Teatri di Vetro/triangolo scaleno teatro

È  la messa in scena di un percorso. Un percorso frammentario, strutturato in fotogrammi. Ogni fotogramma racconta un spazio emotivo differente, creato grazie ad un lavoro specifico su suono e luce. Spazi emotivi utilizzati come momento di comprensione di sé, di relazione e di reazione a tutto quello che questo particolare momento storico frappone tra noi e la costruzione di ciò che desideriamo. Il lavoro parte dalla ferma convinzione che questo sentimento di disagio, sia un qualcosa che non riguarda il singolo, ma che spesso singolarmente viene affrontato. Tanti, troppi fattori mirano a ridurre ad una dimensione privata e solitaria la gestione di questo momento di fatica diffusa . Un corpo che nella solitudine si chiude per proteggersi fino alla quasi deformazione e perdita di identità, immerso nel turbinio di un moto perpetuo che altro non è che una reiterazione, una sorta di stasi cinetica. Tentativi continui e faticosi porteranno questo corpo ad emergere dal buio, a trovare la propria deviazione.