01/02/2019 - 17/02/2019 Mostra

da venerdì 1 a domenica 17 febbraio | mostra
MEDITERRANEO
opere di Armin Greder
in collaborazione con Orecchio Acerbo Editore
ingresso gratuito

Il foyer del Teatro del Lido ospita alcune delle tavole di Mediterraneo ultima opera di Armin Greder pubblicata da Orecchio Acerbo Editore.


Un corpo senza vita. Uno dei tanti nelle acque del Mediterraneo, del nostro mare. Osceno pasto di pesci che imbandiranno le nostre tavole. Commensali, nostri commensali, voraci mercanti di morte. Cariche d’armi, le loro navi, sicure, solcheranno da nord a sud le acque del Mediterraneo, del nostro mare. Armeranno mani fratricide, dilaniando e svuotando villaggi, regioni, stati. In fuga, carovane di uomini donne bambini attraverseranno deserti di sabbia e di pietre. Un barcone il miraggio, un insicuro barcone, per solcare da sud a nord le acque del Mediterraneo, del nostro mare. E spesso, sempre più spesso, a naufragare non sono solo le speranze.
Pubblicato da Orecchio Acerbo con il patrocinio di Amnesty International Italia, Mediterraneo è l’ultimo toccante lavoro illustrato dell’artista svizzero Armin Greder, tradotto e premiato in tutto il mondo. Dopo “L’isola”, atto d’accusa contro la xenofobia, con “Mediterraneo” Greder racconta chi di quei naufragi, prima e più degli scafisti, ha la responsabilità. Un atto d’accusa muto, senza parole. Contro la nostra indifferenza, la nostra complicità. Lo scrittore e giornalista Alessandro Leogrande scrive nella postfazione al volume: “Il racconto di Armin Greder recupera dal mare i tanti fili che legano quell’enorme cumulo di corpi privi di vita costantemente allontanato dal nostro sguardo, a noi, a tutti noi, alle nostre vite e alle nostre coscienze. A iniziare dai pesci che di quei corpi si cibano e che poi – a loro volta pescati – finiscono sulle nostre tavole…”.

Armin Greder “Sono nato nel 1942 in Svizzera, in una piccola città in cui i nomi delle strade sono scritti in tedesco e in francese, e dove non sai quale delle due lingue usare per rivolgerti a chi sta dietro al bancone del negozio. A scuola la mia materia preferita era educazione artistica, fino a quando non hanno cominciato a dirmi come dovevo disegnare. Al secondo posto c’era ginnastica, perché eri autorizzato a gridare giocando a pallone. A scuola nessuno mi ha insegnato a scrivere, ma solo come detestare la grammatica. E la poesia era qualcosa quasi senza senso, di solito era lunga e da imparare a memoria. Solo più tardi, quando ho disimparato abbastanza, ho capito che la lingua non è il suono che fai quando parli, ma qualcosa che rende tangibili i tuoi pensieri. Qualcuno scrive pensando ai lettori che immagina leggeranno il suo libro. Io preferisco scrivere pensando alla storia che deve essere raccontata. A chi si rivolga il libro e a quale fascia d’età è destinato, lascio che lo decida l’editore, e, soprattutto, i lettori. Forse questo è il motivo per cui mi ritrovo a illustrare più libri scritti da altri che non da me. Preferisco lavorare di giorno. La luce è migliore. Se ci fossero eroi fra gli artisti, per me sarebbero Goya, Käthe Kollwitz e Honoré Daumier. Ci sono forse una dozzina di autori da cui continuo a tornare. Fra loro ci sono Johann Wolfgang Goethe per il modo in cui gioca con la lingua, Eduardo Galeano per il modo in cui riesce a correggere la storia, e Nicolas Bouvier per i suoi viaggi e per il modo in cui riesce a scriverne. Sono contro la monocultura. Nelle piante genera infestazioni di insetti, nelle persone genera ignoranza. Quanto più sventolano le bandiere, tanto più temo il patriottismo, perché non è troppo lontano dal nazionalismo. Non ho né un cane, né un gatto. Non ci sono topolini nella mia casa e sono convinto che il miglior amico dell’uomo non sia un cane ma un altro essere umano. Non fumo e preferisco le verdure alla carne, e il vino bianco al rosso.” Armin Greder è fumettista, graphic designer e illustratore. È emigrato in Australia nel 1971, dove ha insegnato design e illustrazione al Queensland College of Art. Al suo lavoro sono state dedicate numerose mostre personali e collettive dalla Germania fino al Giappone. Nel 1996, ha ricevuto il Bologna Ragazzi Award e l IBBY Honour List con “The Great Bear” di Libby Gleeson (Scholastic Press). Con Libby Gleeson ha pubblicato anche: “Big dog” (1991), “Sleep time” (1993), “The princess and the perfect dish” (1995) e “An ordinary day” (2001). “Thie Insel” (“L’isola” orecchio acerbo, 2008) pubblicato da Sauerlander nel 2002, è il libro di cui per la prima volta è anche autore dei testi. È tradotto in moltissime lingue e ha ricevuto premi in tutto il mondo, fra cui il Goldener Apfel/Golden alla Biennale di Illustrazione di Bratislava del 2003. Nel catalogo di orecchio acerbo anche “La città” (2009), “Gli stranieri” (2012), “Italia A/Z” (2015), “Il serpente tanto solo” (2016) e e il suo ultimo libro “Mediterraneo” (2017).

FESTIVAL LEGGIMONDI – Festival Itinerante del Libro per Ragazzi
Al secondo anno al Teatro del Lido il Festival Leggimondi: mostre, laboratori e incontri con gli autori a cura di Valentina Rizzi. Focus di questa edizione è la parola Attraverso: l’attraversamento di confini, muri e barriere. Un’occasione per riflettere su deportazioni ed emigrazioni, sulla Shoah e sul Mediterraneo. Parallelismi e differenze, passato, presente e futuri possibili.