07/06/2015 Danza

domenica 7 giugno ore 18

doppio appuntamento con la danza contemporanea

Limericks

di Alessandro Certini e Charlotte Zerbey

Company Blu
La Compagnia è sostenuta dal MiBACT, dalla Regione Toscana, dal Comune di Sesto Fiorentino. È parte di uno dei centri regionali di Residenza artistica della Toscana presso il Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino.

Il Limerick è un componimento breve, una strofa di parole di senso… sfuggente. Lo schema del Limerick però è estremamente preciso, rigido; contemporaneamente aperto a infinite letture di senso e interpretazioni, la sua espressione letteraria e fonetica spesso rimane sospesa, nel regno ritmico della caricatura, del gioco di parola, dell’assurdo.

a seguire:

 

( Zero) work in progress estratto

 

 di Cuenca – Lauro
direzione Elisabetta Lauro
di con Elisabetta Lauro, César Augusto Cuenca Torres
assistenza alla creazione Gennaro Lauro

 

produzione Cuenca/Lauro, co-produzione Associazione Sosta Palmizi e Associazione Invito alla Danza, realizzato con il sostegno di Premio Outlet A.C.S. Abruzzo Circuito Spettacolo e di Permutazioni/Zerogrammi, selezionato per la Lista Anticorpi XL 2014-15, Progetto Vincitore Premio Equilibrio Roma 2015.

 

Abbiamo lasciato andare, e poi ci siamo lasciati andare. Abbiamo continuato a girare in orbita, l’uno intorno all’ altro, senza avere piú niente a cui tendere. Ci siamo ritrovati sottosopra, distanti e soli, ad un millimetro dalla terra, con il centro troppo alto, e sempre meno peso. Completamente in ballo. Il vortice dello zero ha annullato ogni certezza, ha demolito le nostre strutture come l’uragano fa con la casa, e ci ha lasciati cosí, sradicati ed esposti, alieni a noi stessi e al mondo che abitiamo. Ora continuiamo a procedere a tentativi, in cerca di un punto fermo che forse nemmeno esiste, e non ci è dato fermarci. Ma in fondo anche le radici non sono mai ferme, mai fisse: esse scavano, dissotterrano, emergono, riaffondano, sconvolgono. Impenitenti ricercano. E lo stesso albero, che crede di crescere in linearità verso il cielo, ha la sua vita sotto terra in un disegno impazzito, un labirinto di direzioni. È lì che si muove il suo destino, ed è forse in questa mobilitá che si realizza l’essenza di ogni essere. Nell’azzeramento, dove tutto è fugace e labile, si dispiega la vera vita che non ha forma.