14/03/2015 - 15/03/2015 Laboratorio

sabato 14 e domenica 15 marzo dalle ore 11 | laboratorio
Core
LA LUCE COME ELEMENTO DI REGIA
a cura di Danila Blasi

costo laboratorio 10 euro al giorno

In genere si attribuisce alla luce in teatro un ruolo funzionale, di varietà, movimentazione, colorazione. Un ruolo estetico ed effettistico. Difficilmente si pensa che la luce possa essere origine delle azioni, piuttosto che effetto. O che possa costruire, strutturare. In pratica che si possa considerare la luce come elemento di regia. In questo corso andremo ad analizzare invece la luce proprio come elemento di regia, in particolar modo, per quanto riguarda il suo utilizzo nell’ambito della danza e del teatro contemporaneo. Queste tipologie di spettacolo, sono senza dubbio, le più indicate per l’uso della luce intesa come parte integrante del lavoro, in quanto di rado in scena è presente una scenografia molto complessa e la luce prende innanzitutto questa funzione, taglia e organizza lo spazio scenico in modo da creare una scenografia impalpabile, fatta di luce ed ombra, molto più duttile rispetto a una scenografia intesa in senso tradizionale. Nell’ambito della danza e del teatro contemporaneo, il compito della luce può diventare un vero e proprio elemento registico. Per questo è necessario che si consideri, sin dall’inizio del lavoro, la luce come parte integrante dello spettacolo e si inizi ad integrarla nella drammaturgia nel suo complesso. Si partirà con dei cenni di storia dell’illuminazione teatrale, per passare poi ad analizzare gli obiettivi dell’illuminazione e finire con la parte pratica che parlerà dei principi di progettazione.

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Fase 1: Storia dell’illuminazione
Dalle origini del teatro greco e romano, per passare poi al medioevo e al rinascimento, poi il ‘700 e l’800, fino all’invenzione della luce elettrica e al contemporaneo. Ci si soffermerà in particolare sui movimenti e sui registi del primi del novecento che per primi si posero il problema della luce come qualcosa di più di semplice elemento di illuminazione.

Fase 2: Obiettivi dell’illuminazione
Premesso che ogni spettacolo ha le sue regole e un proprio stille, tuttavia, esistono in ogni spettacolo dei compiti che vengono specificamente affidati alla luce: ovvero l’illuminazione (visibilità), la rivelazione delle forme, la guida selettiva della visione e la creazione di un’atmosfera. Per concepire la luce come elemento di regia si dovrà comunque partire dalle sue funzioni elementari. In questa fase sono previste brevi proiezioni di filmati esplicativi.

Fase 3: Principi di progettazione
Dal punto di vista pratico, elaborare un progetto luci significa scegliere i diversi tipi di apparecchi da utilizzare, decidere la loro posizione e il loro puntamento, scegliere i colori (filtri) e fissare il tutto riportandolo su una piantina del palcoscenico. Quest’ultima parte del workshop prevede una dimostrazione pratica sul palco.

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Danila Blasi
Ha studiato Storia del Teatro all’Università “La Sapienza” di Roma. Studia formazione dell’attore con Salvatore Santucci e con Christine Cibils (Living Theatre), dizione con Rossana Palazzoni, canto con Ille Strazza, danza moderna con Riziero Emidi, danza africana e contemporanea con Elsa Wolliaston e sceneggiatura con Ugo Pirro e Giuseppe Bertolucci. Inizia a lavorare come attrice con i registi Salvatore Santucci e Christine Cibils, poi come aiuto regista: con i registi Marco Gagliardo, Walter Manfré, e Bindo Toscani. Contemporaneamente tiene laboratori teatrali presso scuole e associazioni culturali. Lavora come organizzatrice presso il Teatro Spazio Uno (stagione ‘93-‘94). Si occupa della logistica nell’organizzazione del Festival Volterrateatro nelle edizioni ’99, ’00 e ’01. Nell’edizione ’02 è stata la coordinatrice del festival Volterrateatro. Nel 2003 fonda l’associazione 369Gradi- centro diffusione cultura contemporanea di cui è vicepresidente. Nell’associazione si occupa principalmente della cura dei progetti e dell’organizzazione delle compagnie di danza. Attualmente è il direttore organizzativo del festival di danza contemporanea “Tendance”, curato dall’ass.cult. 369Gradi. Nel 2007 è tra i soci fondatori di CORE – Coordinamento danza e arti performative del Lazio, di cui è attualmente presidente. Con CORE, tra l’altro, è responsabile organizzativo delle tre edizioni di “Attacchi di Core – Operazioni di danza contemporanea nella provincia di Roma” (progetto finanziato dalla Provincia di Roma) e delle due edizioni di Officina Coreografica (finanziate rispettivamente dalla regione Lazio e dal Mibac). Dal 2007 è l’organizzatrice della associazione FC@PIN.D’OC, che produce i coreografi Fabio Ciccalè, Giovanna Velardi, Giuseppe Muscarello e Simona Miraglia. Dal 2010 è vicepresidente Aidap, il comparto produzione di Federdanza – Agis di cui diventa presidente nel 2012. Nelle stagioni ‘95-‘96 e ‘96-‘97 lavora come direttore tecnico al Teatro Spazio Zero. Nella stagione ‘99-‘00 è il direttore tecnico del Centro Petralata. Contemporaneamente lavora come light designer per compagnie di prosa, teatro danza, danza contemporanea e gruppi musicali, tra cui: Compagnia SpazioZero, Oretta Bizzarri, Compagnia Atacama, Lynn Swanson, Compagnia il mutamento, Epsilon Indi, Giovanna Agostini, Sara Simeoni, Arti Illesi, Fabio Ciccalè, Fernando Battista, Patrizia Picano, MDA, Compagnia Excursus, Battello Ebro, Esse P. A., Euroballetto, Scenaverticale, Attori e tecnici, Barbara Abate Russo, I Guardiani dell’oca, Gaetano Ventriglia, Almatanz, O thiasos, Danzaricerca, Les Dormeurs Téméraires, SAT – Compagnia Caputo-Senica, Centro Drammaturgia Europea, Giovanna Velardi, Rossana Damiani, Sanlò, Compagnia Gruppo Mandala, Ricci/Forte, Francesca Bearice Vista, Giuseppe Muscarello, Benedetta Capanna, Giordano Novielli.

http://www.coredanza.it/