28/03/2014

venerdì 28 marzo  marzo 2014 ore  21,00

di Tim Crouch
traduzione di Pieraldo Girotto
regia di Fabrizio Arcuri
con Gabriele Benedetti

I SHAKESPEARE è un dispositivo di indagine sulle forme del racconto teatrale: 3 spettacoli che sono occasione per 3 personaggi shakespeariani di raccontare, e  rivivere, 3 opere del drammaturgo inglese, realizzando 3 spettacoli ulteriori, imprevedibili e dirompenti.

– le mie parole come coltelli.

Cinna è un poeta perchè scrive poesie? O solo perchè dichiara di esserlo? O semplicemente perchè il suo autore decide di definirlo così, Shakespeare prima e Crouch dopo? (sciogliendo così, didascalicamente, l’ambiguità dell’identità di Cinna: congiurante di Cesare o solo vittima di uno scambio di persona?).
In Shakespeare c’è Cinna il console congiurante e Cinna il poeta. Ma il nome vale di più della persona. Il nome vale una morte ingiusta.
Crouch riconsegna un Giulio Cesare rivisto con gli occhi, e riscritto con le parole,  di un ciondolante poeta che fa brutti sogni, e che non smette di trovarsi sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato. Come la Storia segna la vita di chi vi prende parte, anche malgrado lui?
Una scrittura continua della propria storia a cui gli spettatori possono partecipare. Questa è la vendetta di Cinna il poeta contro se stesso, e contro le parole e contro il popolo che lo ha ucciso: imparare nuovamente la propria storia e costruirne una nuova rappresentazione. Un racconto che non passa solo attraverso il media verbale ma anche quello delle immagini, specchi che moltiplicano una verità politica e sociale, dolorosamente irriducibile.

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