18/11/2019 Danza, Laboratorio

L’iniziativa è parte del programma di Contemporaneamente Roma 2019 promossa da Roma Capitale-Assessorato alla Crescita culturale e realizzato in collaborazione con SIAE. Rassegna “FuturaMemoria”

 

18 novembre ore 18.30 / Danza, Laboratorio

Associazione Pin Doc

Europa Vecchia Madre

coreografiaTheodor Rawyler

assistenza e supportoDanila Blasi, Enrica Felici

costumiDaniele Amenta e Yari Molinari

realizzazione musicaleConcetta Cucchiarelli in collaborazione con CRM – Centro di Ricerche Musicali

interpretiVilma Galli, Verena Marzuoli, Renata Strozzi, Giordano Novielli

produzione  con il contributo diMibac e Regione Siciliana

in collaborazione conCoop. Soc. Meta Onlus e CRM – Centro di Ricerche Musicali

 

Il progetto dello spettacolo nasce da un laboratorio di danza sociale condotto dalla Compagnia Excursus da oltre cinque anni con un gruppo di 16 donne intorno agli ottant’anni, testimoni di un conflitto mondiale restituito attraverso gli occhi di un’infanzia vissuta ai tempi di guerra. Sono emersi alcuni temi centrali; la paura, la voglia di giocare comunque, la solidarietà, l’assenza dei padri. Per quanto basato anche su ricordi dolorosi e indelebili, il lavoro è portatore di un grande entusiasmo per la vita, della gioia di poter partecipare, di mettersi in gioco, per esprimersi attraverso un’arte che sembrava ormai preclusa.

Dalle memorie delle donne anziane del laboratorio di danza sociale di ViaTerni9/Roma – Coop. Soc. Meta Onlus

 

 

Theodor Rawyler

È parte della direzione di PinDoc e insieme a Danila Blasi e Ricky Bonavita si occupa anche della direzione artistica del Festival TenDance di Rosa Shocking. Nato in Svizzera si trasferisce nel 1982 in Italia. Nel 1994 fonda insieme al coreografo Ricky Bonavita la Compagnia Excursus. Nel 2007 consegue la laurea magistrale in Storia della danza presso il DAMS dell’Università degli Studi Roma TRE, nel 2018 è docente di Danza di comunità presso il Master Teatro nel Sociale della Sapienza Università di Roma. L’interesse per la danza come pratica condivisa, inclusiva e aperta a tutti accompagna fin dal principio il suo percorso professionale. Attraverso attività laboratoriali in contesti sociali, sociosanitari e clinici avvia una ricerca che sconfina dai canoni estetici e tecnici tradizionali per trovare una “danza possibile” per ogni contesto, dove il vissuto iscritto nei corpi, le potenzialità fisiche (a volte residuali) e l’ascolto delle narrazioni dei partecipanti diventano elementi imprescindibili di una danza condivisa, talvolta aperta allo sguardo partecipativo di un pubblico. È una ricerca che mette costantemente in discussione i limiti della performatività, pur mantenendo come punto di riferimento ideale la tradizione e le regole certe della pratica teatrale con la suddivisione dei ruoli in regista e attore, dei tempi in prove e spettacoli e dei luoghi in spazio scenico e platea.

Per queste attività nell’ambito della danza di comunità (community-dance) è riconosciuto come uno dei maggiori esperti italiani e per i suoi progetti ha messo in rete il servizio sanitario nazionale, università e cooperative sociali con teatri, mostre, festival e compagnie di danza per iniziative realizzate fin dal 2002.

 

INGRESSO GRATUITO