23/01/2016 - 24/01/2016

sabato 23 gennaio ore 21 e domenica 24 ore 18 | teatro
Teatri Uniti | Napoli Teatro Festival Italia
DOLORE SOTTO CHIAVE / PERICOLOSAMENTE
due atti unici di Eduardo De Filippo
con un prologo da I pensionati della memoria di Luigi Pirandello
regia Francesco Saponaro
con Tony Laudadio, Luciano Saltarelli, Giampiero Schiano
scene e costumi Lino Fiorito
luci Cesare Accetta
suono Daghi Rondanini
produzione Teatri Uniti – Napoli Teatro Festival Italia
in collaborazione con Università della Calabria

Un dittico realizzato nel nome di Eduardo De Filippo, a oltre trent’anni dalla sua scomparsa, che riunisce i due atti unici Dolore sotto chiave e Pericolosamente.


Un dittico realizzato nel nome di Eduardo De Filippo, a oltre trent’anni dalla sua scomparsa, che riunisce i due atti unici Dolore sotto chiave e Pericolosamente.
Con questa messinscena, Francesco Saponaro, regista di lunga consuetudine con la drammaturgia napoletana, da Scarpetta a Moscato, fino al successo internazionale di Chiòve di Pau Mirò e dell’edizione castigliana di Io,l’erede, affronta un Eduardo meno frequentato, dove incombe, silenzioso, il tema della morte (sia essa reale, presunta o, semplicemente invocata) tra sfumature grottesche colorate di umorismo nero. Lo spettacolo si arricchisce di un’ouverture, adattamento in versi e in lingua napoletana della novella del 1914 di Luigi Pirandello I pensionati della memoria. In scena tre interpreti Tony Laudadio, Luciano Saltarelli e Giampiero Schiano. Scene e costumi Lino Fiorito, luci Cesare Accetta, suono Daghi Rondanini.
Dolore sotto chiave nasce come radiodramma nel 1958, andato in onda l’anno successivo con Eduardo e la sorella Titina nel ruolo dei protagonisti, i fratelli Rocco e Lucia Capasso. Viene portato in scena due volte con la regia dell’autore, con Regina Bianchi e Franco Parenti nel 1964 (insieme a Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello) per la riapertura del Teatro San Ferdinando di Napoli e nel 1980 (insieme a Gennareniello e Sik-Sik) con Luca De Filippo e Angelica Ippolito.
“Dolore sotto chiave – così il regista Francesco Saponaro – parte da un’intensa ispirazione pirandelliana. Il tema della morte incombe silenzioso e il dolore del lutto viene nascosto e soffocato da un gioco sottile di ricatti e sottintesi: i buoni sentimenti come la carità cristiana, la compassione o la mania borghese della beneficenza diventano armi improprie per dissimulare, negli affetti, quella segreta predisposizione dell’essere umano al controllo e al dominio sull’altro”.
Dall’interno borghese dei fratelli Capasso, in Dolore Sotto chiave, si passa al salotto dei coniugi Arturo e Dorotea, in Pericolosamente (del 1938). L’atto unico, dall’apparente fulmineità di uno sketch, grande successo del Teatro Umoristico dei De Filippo, gioca tutto sul classico litigio coniugale. Ogni volta che Dorotea dà sfogo alle sue intemperanze Arturo, per ripristinare l’ordine familiare, impugna la rivoltella caricata a salve e le spara, scatenando la comica reazione di terrore da parte dell’ignaro amico Michele appena rientrato a Napoli da un lungo viaggio di lavoro.
Francesco Saponaro ha recentemente diretto due documentari, entrambi prodotti da Rai Cinema e Digital Studio in collaborazione con Teatri Uniti: Eduardo la vita che continua, sull’impegno civile e sociale del grande drammaturgo napoletano, andato in onda in prima visione su Rai 5 in occasione del trentennale della sua scomparsa, e Eduardo e i burattini, originale allestimento di due atti unici eduardiani con le guarattelle di Brunello Leone, presentato all’ultimo Festival di Giffoni Valle Piana, alla presenza di Luca De Filippo, magistrale doppiatore dei ruoli paterni.

www.teatriuniti.it
www.napoliteatrofestival.it
https://youtu.be/iVO38qRr8gk

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