01/11/2014 Danza

sabato 1 novembre ore 21 | danza
RASSEGNA P.P.P. UNA VITA FUTURA

Compagnia Excursus
DANZE ROTTE
Nella bolla di Pasolini
coreografia e danza Benedetta Capanna
video e foto Mauro Raponi
consulenza musicale Vittorio Giannelli

“E guardo, ascolto. Roma / intorno é muta: è il silenzio, insieme / della città e del cielo.” (Le ceneri di Gramsci, P.P.P.)

“Roma, tra l’esclusività e l’esclusione, città che prima ti acclama e poi ti abbandona, è il luogo ideale per dare senso alla propria ardente solitudine e forse finalmente farla morire. Questo lavoro coreografico vuole essere una personale passeggiata nella quotidianità romana, piena di contraddizioni, voglia di fuggire e di immersione; una passeggiata scandita dalle suggestioni, descrizioni e risonanze/assonanze suggerite da uno dei più grandi poeti e intellettuali dell’Italia contemporanea. Sarebbe presuntuoso fare un lavoro su Pasolini per la complessità del suo personaggio e la vastità del suo lavoro. Preferisco presentare una danza che è dialogo con lo scandire del tempo romano e coi testi e le citazioni cinematografiche – sì, perchè Roma sappiamo bene ha un suo scorrere del tempo – e in fin dei conti questa danza è dialogo con la stessa città che a volte sembra sorda o muta a chi ci vive.
Danze rotte, sono le giornate che trascorro nella piccola grande città di Roma, dove tutto sembra spezzettarsi, perdere senso e sviluppo, dove anche i sogni sono ad intermittenza, dove le relazioni non hanno capo nè coda, dove le parole e le loro cadenze si spezzano in continuazione perdendo il loro suono, il loro stesso stupore divertito nel rivelarsi, il loro rincorrersi a volte goliardiche a volte poetiche. Ho la sensazione di camminare senza arrivare mai. Poi però guardo il suo cielo e allora ho l’impressione che una grande finestra si apra a questo azzurro nel mio intimo e si spalanchi improvvisamente nel vento e mi chiedo se a Roma diventiamo ombre di questo passato, ombre schiacciate a terra dal passato, ma pur sempre, come ombre, figlie della luce. Voglio fare pace con la città in cui sono nata, dalla quale scappo e in cui ritorno. Città che non capisco, città un po’ madre e un po’ matrigna, città dell’esclusività e dell’esclusione, a volte accogliente a volte irriconoscente. Roma, città ideale per dare senso alla propria ardente solitudine, magari farla morire… Una città che prima ti applaude e ti osanna, per poi abbandonarti e scordarsi il tuo nome. Roma che perde la sua identità e non riesce a ritrovarla nella solitudine dei corpi di chi ci vive. Vorrei solo far sedere questa mia solitudine, farla riposare per qualche istante, far cadere la fatalità e credere al potere che c’è tra le mie mani… vorrei far sedere questa solitudine, farla riposare solo per qualche istante e credere anche che si possa amare… amare corpi senza anima… amore di corpi nella solitudine.”
Benedetta Capanna

“Dove nascono le cose; dove si concludono le cose per continuare” (Petrolio, P.P.P.)

Benedetta Capanna danzatrice e coreografa attiva tra Roma e New York, ha danzato per svariate compagnie e coreografi come MDA, Balletto 90, TIRdanza, Turano/Ford Dance, DASSdance, Poppo & Gogo Boys, Myung Soo Kim, John Carrafa, Igal Perry. Da autrice ha partecipato a importanti rassegne in Italia, America e Giappone. Attualmente lavora come coreografa in collaborazione con la Compagnia Excursus. E’ insegnante di Yoga e dal 2011 segue la formazione di ‘Body Thinking’ con Jader Tolja. La sua ricerca coreografica, attraverso lo Yoga e un meticoloso lavoro sulla relazione corpo mente, vuole cogliere la poesia della fragilità umana e l’urgenza delle sue passioni.

Mauro Raponi è regista del programma televisivo “Il Capitale di Philippe Daverio” in onda su Rai3. Dal 2001 ha diretto il programma televisivo d’arte e cultura “Passepartout”, nonché ideato lo stesso programma assieme all’autore e conduttore Philippe Daverio. E’ amministratore unico della società di produzione audio-video Medìade srl. Dal 1996 lavora nel settore televisivo e video-documentaristico su argomenti legati all’arte. È stato autore e videoreporter di 75 puntate del magazine “Art’è” per Rai3 e per la versione radiofonica; regista di 31 puntate del magazine televisivo “Art-tu e i tavoli rotondi” per Rai3; regista del documentario per il FAI (Fondo Ambiente Italiano) sulla collezione Panza di Biumo, nella Villa Litta Panza a Varese. Regista del documentario sulla storica Galleria d’Arte Marconi di Milano; ha collaborato come autore a 6 documentari televisivi “Musei d’Italia” per RaiSat. Si è laureato in Storia dell’Arte all’Università di Roma “La Sapienza” e ha svolto attività di critico d’arte, sia collaborando con la rivista Terzoocchio di Bologna, sia curando mostre personali e collettive di pittura e scultura in spazi pubblici e privati. Ha ricevuto il II° Premio di Critica D’arte collegato alla XXIII Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea di Sulmona.

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