02/12/2014

martedì 2 dicembre ore 21.00

ingresso 5,00 €

di Rahmathollah Safi e Laura Sicignano
regia Laura Sicignano
con Rahmathollah Safi

È la storia vera di un ragazzo arrivato in Italia da solo, minorenne, dall’Afghanistan per sfuggire a persecuzioni politiche. Ramat, il protagonista, una notte assiste all’assassinio del padre da parte dei Talebani. Lui e la madre vengono gravemente feriti. Quindi, nonostante l’emorragia, in quanto maschio grande sopravvissuto della famiglia, Ramat è minacciato dai Talebani e quindi costretto a fuggire. Inizia un viaggio lungo e pericoloso, attraverso Pakistan, Iran, Turchia e Grecia. Viaggia a piedi, in auto, in furgoni, di notte, spesso senza mangiare né bere, senza sapere dove si trova, accanto ad altri profughi come lui, sempre unico ragazzino. Nonostante le manganellate della polizia greca e le fucilate di quella turca, il suo più spaventoso ricordo resta l’ultima tappa: il mare, dalla Grecia a Lecce, a cui ancora una volta sopravvive, nonostante i trafficanti di uomini abbiano imbarcato i fuggitivi su un gommone bucato. Per caso in Italia viene fermato dalla polizia e ricoverato in una comunità per minori richiedenti asilo. Qui conoscerà altri ragazzi provenienti da tutto il mondo con storie simili alla sua e resterà fino al compimento del diciottesimo anno: imparerà a leggere e scrivere, incontrerà il suo migliore amico e inizierà una strana esperienza chiamata teatro, qualcosa di cui non aveva mai sentito parlare. A teatro conoscerà tante donne italiane, molto diverse da quelle del suo paese. Farà amicizia in particolare con Laura, una regista, a cui improvvisamente un giorno, dopo mesi di silenzio, racconterà tutta la sua storia per scrivere insieme un testo e far conoscere agli italiani cosa significa essere un profugo ragazzino. A 18 anni, secondo la legge italiana, Ramat dovrà trovare un lavoro e una casa. Ci riuscirà? Resterà in Italia? O continuerà la sua fuga, alla ricerca di qualcosa di diverso? “Nessuno lo sa, solo Dio”, dice Ramat, sorridendo. Nel giorno decisivo del suo diciottesimo compleanno, Ramat racconta la sua vita e guarda al futuro. Riesce ancora ad avere fiducia nel prossimo, amore per la vita e sempre il sorriso.

Il testo ha ricevuto il Premio Etica in Atto e Premio Pervocesola