11/05/2018 Cinema, Incontro

11 maggio, ore 20 /CINEMA, INCONTRO

 

“BUONGIORNO, NOTTE”. Ascanio Celestini intervista Marco Bellocchio e a seguire la proiezione del film

regia Marco Bellocchio | con Maya Sansa, Luigi Lo Cascio, Roberto Herlitzka, Giovanni Calcagno, Pier Giorgio Bellocchio, Paolo Briguglia, Giulio Stefano Bosetti

 

Roma, 1978: Chiara diventa la “vivandaia” di Aldo Moro dopo il suo sequestro da parte delle Brigate Rosse. La ragazza fatica a conciliare la lotta armata con la vita di tutti i giorni, fatta di lavoro, fidanzato e rapporti con familiari, amici e colleghi.

Tutto costruito sul “privato” della protagonista (la giovane brigatista che vive la schizofrenica doppia esistenza di impiegata e carceriera/carcerata), sulle silenziose relazioni che si intrecciano nella casa di via Gradoli (corpi che si appoggiano a dormire di fianco a lei nel letto, la presenza fantasmatica rinchiusa nell’anfratto nel muro, la sua voce, il gatto, i canarini, il terrore degli occhi dei vicini), _Buongiorno, notte_ ci racconta forse molto di più sull’oggi che su quel particolare momento della nostra storia. Con le sue sfilate di politici, ripresi dai servizi televisivi dell’epoca, con i suoi cenni di televisione-spazzatura (che proprio in quegli anni cominciò a rodere i nostri cervelli), e soprattutto con la sua privata ostinazione, con il suo “fuori” angosciante e minaccioso (le due sequenze al Ministero, tra scale e ascensori, che fotografano l’aria e la paura che si respiravano), descrive i germi che si sono insinuati nella nostra realtà e indica con chiarezza chi li ha seminati. Come in _L’ora di religione_, per Bellocchio l’unica via di sopravvivenza è tracciata dal sogno: Moro/Herlitzka, che si ostina ad andarsene libero nell’immaginazione di Chiara, ha la stessa espressione di Castellitto che ritrova la propria libertà nel finale di quel film. Questi fantasmi hanno qualcosa da insegnarci.

 

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