11/06/2015 Danza

giovedì 11 giugno ore 11.00 e ore 21.00

scritto e diretto da Senio Giovanni Barbaro Dattena
coreografie Cristina Locci, Francesca Assiero Brà, Luana Maoddi
musica originale Senio Giovanni Barbaro Dattena
violoncello e arrangiamenti Antonella Deliperi
chitarra e arrangiamenti Marco Noce
voci Tiziana Pani, Romina Pala
disegno luci Michele Montis
danzatrici Francesca Assiero Brà, Cristina Locci, Luana Maoddi
narratore Senio G.B. Dattena

produzione ASMED-Balletto di Sardegna con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Autonoma della Sardegna

Era una notte d’inverno di tanto tempo fa, la luna splendeva in cielo come una moneta d’oro, la neve ricopriva tutta la vallata, le campane suonavano all’unisono. Dietro i vetri appannati di una piccola casa, una mamma cantava una ninnananna alla sua bambina, nata proprio quella sera. La piccola era così graziosa che fu chiamata Vassilissa, ‘Vassilissa la Bella’. Quando la piccola compì sette anni, la mamma si ammalò gravemente, ma prima di lasciarla regalò alla figlioletta una graziosa bambolina che le sarebbe stata sempre accanto e l’avrebbe aiutata ad affrontare le avversità della vita. Superato il dolore del lutto, il padre di Vassilissa prese in moglie una vedova, perfida madre di due gemelline. Per Vassilissa fu l’inizio di un incubo: le nuove arrivate la odiavano e la umiliavano. Passarono i giorni e le lunghe stagioni, passarono anche gli anni, e Vassilissa divenne la ragazza più bella del paese. La cattiva matrigna e le sue due figlie erano pallide d’invidia e infatti, in una sera buia e tempestosa, ordinarono alla povera Vassilissa di avventurarsi nel bosco per chiedere del fuoco alla temibile Baba Yaga, sicure che la ragazza non avrebbe fatto più ritorno…
Lo spettacolo è un riadattamento della nota leggenda russa, fonte d’ispirazione di numerosi racconti della letteratura slava del XIX secolo. In essi Babajaga è descritta spesso come cattiva, a volte come fonte di consiglio; in alcune storie la si vede aiutare le persone nelle loro ricerche, in altre rapisce i bambini per mangiarli. La messa in scena valorizza a pieno la bellezza della fiaba russa unendo danza, musica e recitazione in una pièce brillante e dalle atmosfere suggestive. I temi sono quelli dell’amore, dell’amicizia e del coraggio, compagni indispensabili nel lungo viaggio che conduce alla realizzazione dei propri sogni.