23/03/2015

playfestival 1.0
lunedì 23 marzo ore 22.00
sala piccola ingresso 5 €

Abbiamo iniziato a lavorare a questo spettacolo, in tempi non sospetti, partendo da da La fattoria degli animali di George Orwell. Ci siamo interrogati sul concetto di rivoluzione, su una sua eventuale (im)possibilità. Ci siamo chiesti quali siano i sistemi che ci incatenano e ci rendono schiavi. Abbiamo attinto al nostro immaginario POP (solubile). Volevamo dar vita a due esseri umani medi, con i loro (nostri) luoghi comuni, i loro (nostri) modelli di riferimento, le loro (nostre) dinamiche quotidiane: le stesse dinamiche da cui ognuno si crede avulso, certo del fatto che non ci cadrà mai.

Siamo approdati a Berta e Boxer. Due personaggi tanto grotteschi quanto quotidiani, tanto poco credibili quanto facilmente rintracciabili in fila alla posta, o al discount. Due esseri umani vittime del sistema che si sono scelti: quello della rappresentazione, della pura e vuota forma, ormai sghemba ed esasperata. Due personaggi che vorrebbero trovare una via d’uscita (da loro stessi, dal matrimonio, dal sistema), ma inesorabilmente si ritrovano al punto di partenza: la loro fine (scenica, esistenziale, estetica, amorosa, etica, la fine dell’umanità, della dignità, della logica, dei sentimenti…). Talmente privi di immaginazione da saper solo terminare. Talmente attaccati al loro sistema da abortire ogni finale. E ricominciare di nuovo dalla fine. E ancora. E ancora. E ancora.

Abbiamo fatto un esperimento. Li abbiamo inscatolati. E abbiamo tentato di fargli porre FINE alla FINE.